Osteria dei Pittori – Ugo Pirro #UgoPirro #Sellerio

“Il nuovo libro di memorie dello sceneggiatore italiano famoso, già autore di Celluloide, non si occupa di cinema. Racconta, dal 1947-1948, la vita di boheme del gruppo di artisti che si riunivano a Roma nell’osteria dei fratelli Menghi in via Flaminia, che vivevano tra piazza di Spagna e piazza del Popolo, via Margutta e via del Babuino: perché allora non occorreva essere ricchi per abitare nel centro storico più bello della capitale.” Lietta Tornabuoni, La Stampa

Tutte le sere a Roma nell’immediato post-guerra: Turcato, Mafai, Consagra, Omiccioli, Corpora, Mazzacurati, Leoncillo, Scarpitta, Balestra, Penna, Glauco Pellegrini, Sonetto, Solinas e Pirro (quest’ultimo voce narrante) si riuniscono nell’osteria dei Fratelli Menghi su via Flaminia, a 2 passi da piazza del Popolo. L’osteria Menghi, è l’unico posto a Roma disposto a fare credito “incondizionato”(a Roma si dice a babbo morto), a questi artisti squattrinati residenti in tuguri spesso privi di condizioni igieniche accettabili, in attesa che la loro fortuna si compia.

Sullo sfondo appaiono altri perosnaggi noti come De Laurentis, Pontecorvo, ecc.

L’autore di Celluloide ci racconta la vita e le contraddizioni di quegli anni: pittori che si definivano comunisti ma che non accettavano che un partito considerato futuro ed evoluzione si rifuggiasse nell’arte figurativa rinnegando quella astratta, i contrasti con Guttuso e Togliatti, e le schedature presso le varie ambasciate come potenziali sovversivi.

Pirro ci porta in quei tavoli, ci spiega le situazioni e ci racconta attraverso le loro vite, un periodo tanto importante quanto dimenticato.

“Questa piccola perla letteraria, attraverso le vicende, gli incontri e gli scontri, presso la trattoria romana dei Fratelli Menghi in via Flaminia, di artisti che esprimevano il meglio della ricerca estetica degli anni Cinquanta e Sessanta getta un cono di luce su un periodo irripetibile della storia dell’arte.

Il re indiscusso di quella osteria – in realtà un vero e proprio cenacolo di raffinati intellettuali (non solo pittori) – era senza dubbio Mario Mafai. Ebbene, Mafai usava disegnare o dipingere sui tovaglioli e sulle tovaglie dei Menghi, imitato da altri artisti quasi sempre squattrinati, come Turcato, Dorazio e Consagra, i quali spesso con quei tovaglioli pagavano pranzi e cene innaffiati da un pessimo bianco dei Castelli romani.”

Assolutamente imperdibile!

Roberto Sensidoni

Osteria dei pittori Autore: Ugo Pirro

Editore: Sellerio Editore Palermo

Genere: Narrativa

Data Pubblicazione:2018

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