L’Informazione – James Gleick #JamesGleick #recensione

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Uno sguardo prevalentemente scientifico e storico a questa misteriosa entità che è l’informazione, intesa come unità misurabile non portatrice di significati: dai primi codici su tavole cerate, ai linguaggi tonali (il bellissimo capitolo di apertura sui tamburi africani), dalle intuizioni di Babbage e di Ada Lovelace (la madrina di tutti noi informatici), passando per: il codice genetico come portatore di informazione; il “diavoletto” di Maxwell; lo stupendo capitolo (più di uno) sulla teoria dell’informazione di Shannon e del legame con l’entropia, fino al “qubit” ed alla scienza dell’informazione quantistica (tripposissima).

L’ho apprezzato da informatico, per questo suo taglio divulgativo ma esaustivo, per aver concretizzato in parole accessibili la bellezza di un mondo di astrazioni, di uno spettacolo in cui tante piccole parti sono l’impalcatura di un magnifico edificio… che siano formule, che siano geni, che siano zeri ed uni… L’astrazione come semplicità e la semplicità come bellezza. Cio che secondo me rende grandi materie tanto, troppo bistrattate (ai tempi, anche da me) perché ritenute “fredde”, come la logica e la matematica.

L’ho apprezzato da umanista, per la sua seconda natura quasi narrativa; per il suo saper conciliare scientifico ed umanistico, due campi che troppo spesso si mettono stupidamente l’uno contro l’altro; per le sue digressioni su linguistica ed informazione pura.

Ma soprattutto, l’ho apprezzato da lettore.

Alex Grigio

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