Non mi era mai passato per la mente che le nostre vite, che fino a quel momento erano rimaste tanto strettamente intrecciate fra di loro, potessero disfarsi e separarsi per una cosa come quella. […] Se allora l’avessimo capito – chissà – forse ci saremmo tenuti più stretti l’uno all’altra.
Inizio scoppiettante per la Facciotto. Bollicine, stelle filanti e fuochi d’artificio per uno dei libri più tristi del pianeta. Certo aiuta a capire tutta l’umanità che c’è in ognuno, ma povere creature….
Senza spoilerare niente, posso affermare:
1) ogni creatura desidera il bene per sè, desidera dei legami, desidera appartenere
2) i bambini si abituano a tutto
3) l’amore ti fa desiderare di rimanere, ti fa desiderare la vita.
Detto questo, vorrei vedere il film e vorrei discuterne con qualcuno di voi che ha già affrontato questo romanzo. Felicità. A momenti.
Barbara Facciotto
Stavo piangendo per una ragione completamente diversa. Mentre ti osservavo ballare quel giorno, ho visto qualcos’altro. Ho visto un nuovo mondo che si avvicinava a grandi passi. Più scientifico, più efficiente, certo. Più cure per le vecchie malattie. Splendido. E tuttavia un mondo duro, crudele. Ho visto una ragazzina, con gli occhi chiusi, stringere al petto il vecchio mondo gentile, quello che nel suo cuore sapeva non sarebbe durato per sempre, e lei lo teneva fra le braccia e implorava, che non la abbandonasse. Ecco ciò che ho visto. Non eri veramente tu, non era quello che stavi facendo, lo so. Ma ti ho vista e ho sentito il cuore spezzarsi. E non l’ho mai dimenticato.