Forse voglio dare interpretazioni personali a questo libro, ma non è questo il bello di essere lettori?
Libro breve, delicato e sfuggente come solo Camilleri sa essere, tratta del percorso di una donna impossibile, pericolosa, molto amata, una donna che rincorre la propria vita che le sfugge dalle mani, vita basata sull’amore, sul sesso, sull’arte, sulla religione.
La personalissima interpretazione che ne ho dato riguarda il ritratto della vita stessa. La vita nel suo essere così volubile, capricciosa, incoerente, a volte insensibile e dolorosa, ma nel contempo così intrigante, affascinante, piena di perché e domande. Vita dove ogni tanto si riesce a trovare anche qualche risposta.
Il centinaio di pagine circa che compone questo libro, l’ho bevuto in una sera.
Non è impegnativo ma genera molti spunti di riflessione.
Carlotta Morini
Descrizione
Laura è giovane, bella e molto amata. Ha sposato un famoso scrittore che la venera, lei stessa scrive, va a teatro, è un’esperta storica dell’arte. E’ capace di concedersi emozioni intense con altri uomini, senza farsi travolgere dal senso di colpa. E’ generosa di sé e delle proprie ricchezze. Ma, in certi momenti, su di lei cala un cono d’ombra. “Ho il ghibli” dice, secondo l’immagine evocata da uno dei suoi amanti: perché davvero è come se si alzasse nel suo cuore il temibile vento del deserto, che la prostra e la costringe a giorni di reclusione durante i quali nessuno deve azzardarsi a toccarla. Poi torna la bonaccia, e Laura è di nuovo la donna volubile ma anche luminosa che tutti ammirano. Fino a che, una notte, Laura scompare. Incontrando chi l’ha conosciuta, presto il commissario Maurizi – incaricato delle indagini sulla sua sparizione – capirà che di Laura, come di una divinità antica, ognuno ricorda un volto diverso. Al primo sguardo sembra una donna facile, che non vuole perdere una sola occasione. E invece le tracce che portano a lei sono quelle invisibili lasciate dalle domande che si è posta senza tregua, dalla tensione bruciante nascosta in ogni suo gesto. Proprio come nel movimento dei corpi al centro dell’affresco del Beato Angelico che Laura stessa aveva saputo interpretare con una intuizione straordinaria, quello dedicato alle parole che Gesù dice a Maria Maddalena dopo essere risorto: Noli me tangere, Non toccarmi…