Cheryl Strayed – Wild #CherylStrayed #Wild

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È un po’ un cliché leggere un libro di viaggio durante un viaggio. Forse lo è, ma l’alternativa che avevo nello zaino era questo oppure Jane Austen, e non ero ancora pronto per una dose di femminilità. E così sono stato punito con una dose di femminismo! ahahaah! scherzo non era così terribile.
Mi sono salvato perché ai tempi mi ero perso il film e in questo modo sono arrivato senza pregiudizi al libro.
Malgrado la naivitè dell’autrice che spesso si avverte, il libro é proprio ben scritto, di quelli che ti scivolano sotto gli occhi al massimo uno o due giorni. È la storia vera di un viaggio sul PCT, Pacific Crest Trail, un percorso in trekking che va dal Messico al Canada sulle montagne rocciose, cazzutissimo. Lei se lo fa da sola, come una specie di pellegrinaggio spirituale alla ricerca della sua vecchia identità, andata smarrita dopo il lutto per la madre e il divorzio giovanissima; e anche della sua nuova identità. Di fatto dopo il viaggio decide di trasferirsi dal Minnesota a Portland: giacchè come tutti gli avventurieri, sente il richiamo verso Ovest.
Si avverte ogni centimetro di strada percorsa: la fatica, il dolore ai piedi, lo zaino che ti seghetta la schiena e le spalle, i soldi che non bastano mai per pagarsi la cena, gli amici incontrati lungo il percorso, la paura di strani rumori la notte, lo svitato che ti minaccia nei boschi (a chi non è mai capitato!?), il desiderio provato per il tuo occasionale compagno di viaggio, la rabbia per essersi persi lungo il sentiero, la pioggia, l’afa, la fame, la frustrazione, la soddisfazione di aver concluso, e molto molto altro ancora.
Mi sento di consigliarlo, ma più alle donne: non perché gli uomini non possano comprendere il punto di vista femminile, quanto perché i riferimenti a molti dei riti di passaggio e ai segreti del mondo femminile risultano a volte un linguaggio segreto, che non ostacola la lettura, è vero, ma che di fatto mi sa che un ragazzo come me non ha afferrato completamente. Nel complesso un bel libro, scritto di getto e con passione ( ma non aspettatevi un premio pulitzer!)

Stefano l.

Pacific Crest Trail / Appalachian Trail

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Finiti altri due libri sui due grandi trail che al momento mi appassionano, per la par condicio uno sul Pacific Crest Trail e uno sull’Appalachian.

Ho voluto prenderli perchè sono storie che narrano di un diverso tipo di persone di quelle di cui ho letto finora: una ragazza molto giovane da sola, e una coppia di mezza età, mi interessavano le dinamiche di coppia ma anche di testa in due cinquantenni e una appena ventenne che partono per farsi 3.000 miglia a piedi.

Il libro della ragazza in solitaria  sugli Appalachi si intitola The Appalachian Trail girl’s guide, di Megan Maxwell, ed è carino perchè offre una serie di consigli utili per l’armamentario da portarsi dietro, mi piace leggere di queste liste tutte polite e limate da mesi e mesi di preparazione. In realtà speravo fosse più interessante da un punto di vista pratico, in quanto si propone come “guida per ragazze che viaggiano in solitaria”, cosa che io spesso faccio (anche se non in imprese sportive) (al massimo gareggio in resistenza fuori dai cancelli per concerti rock), e la giovane Megan alla fin fine ha sì fatto l’Appalachian Trail (e tanto di cappello), però su 4000 chilometri da sola ne avrà percorsi un cinquecento, accompagnata per il resto per lunghi tratti del cammino da amici e compagni di università, genitori, amiche e infine fidanzato. Insomma la Megan se l’è spassata tra brownies alla mariujana e feste messicane, birra a gogo e whisky intorno ai falò e buon per lei, ma non è proprio quel che cercavo come racconto di esperienza sul trail.

La coppia sposata che si cimenta sul Pacific Crest Trail, che per inciso mi par di aver capito che è un trail veramente molto più bastardo dell’appalachiano, mi è piaciuto di più, umanamente parlando. Primo la signora Gail D. Storey scrive meglio, e poi per motivi generazionali di (pericolosa ahimè) vicinanza sono riuscita in genere a relazionarmi di più con lei, che un bel mattino trova il marito dimissionario dal lavoro, perchè ha deciso di scarpinare dal Messico al Canada in piena crisi di mezza età. La signora Gail è apprensiva, è sulla soglia della menopausa e vorrebbe godersi in santa pace le scalmane e i momenti ormonali, non ha mai fatto sport, si dedica alla meditazione e allo yoga e pesa vestita 45 chili. Quindi perchè seguire il marito in questa impresa massacrante? Eh, perchè. Ste mogli!

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