I 10 libri del 2017 per il Washington Post #2017 #WashingtonPost #libri

I 10 libri del 2017 per il Washington Post (in ordine sparso)
alcuni non sono ancora tradotti, ho messo comunque una breve sinapsi dell’edizione inglese.

1. Less – Andrew Sean Greer Problema: sei uno scrittore fallito sulla soglia dei cinquant’anni. Il tuo ex fidanzato, cui sei stato legato per nove anni, sta per sposare un altro. Non puoi andare al suo matrimonio, sarebbe troppo strano, e non puoi rifiutare, sembrerebbe una sconfitta. Sulla tua scrivania intanto languono una serie di improbabili inviti da festival ed editori di tutto il mondo. Domanda: come puoi risolvere entrambi i problemi? Soluzione: accetti tutti gli inviti, se sei Arthur Less. Inizia così una specie di folle e fantasioso giro del mondo in 80 giorni

2. Il futuro è storia – Masha Gessen/(in uscita per Sellerio a novembre 2018) /In The Future is History Masha Gessen follows the lives of four Russians, born as the Soviet Union crumbled, at what promised to be the dawn of democracy. Each came of age with unprecedented expectations, some as the children or grandchildren of the very architects of the new Russia, each with newfound aspirations of their own – as entrepreneurs, activists, thinkers and writers, sexual and social beings.
3. Behave: The Biology of Humans at Our Best and Worst – Robert M Sapolsky /Why do we do what we do? Behave is at once a dazzling tour and a majestic synthesis of the whole science of human behaviour. Brought to life through simple language, engaging stories and irreverent wit, it offers the fullest picture yet of the origins of tribalism and xenophobia, hierarchy and competition, morality and free will, war and peace.
4. Lincoln nel Bardo – George Saunders /Febbraio 1862, la Guerra civile è iniziata da un anno, e il presidente degli Stati Uniti, Abraham Lincoln, è alle prese con ciò che sta assumendo tutti i contorni di una catastrofe. Nel frattempo Willie, il figlio prediletto di undici anni, si ammala gravemente e muore. Verrà sepolto a Washington, nel cimitero di Georgetown. A partire da questa scheggia di verità storica – i giornali dell’epoca raccontano che Lincoln si recò nella cripta e aprì la bara per abbracciare il figlio morto – Saunders mette in scena un inedito Aldilà romanzesco popolato di anime in stallo.
5. I Can’t Breathe: The Killing that Started a Movement – Matt Taibbi  The incredible story of the death of Eric Garner, the birth of the BLACK LIVES MATTER movement and the new fault lines of race, protest, policing and the power of the people.
6. I was told to come alone –  Souad Mekhennet we accompany Mekhennet as she journeys behind the lines of jihad, starting in the German neighbourhoods where the 9/11 plotters were radicalised and the Iraqi neighbourhoods where Sunnis and Shia turned against one another, and culminating on the Turkish/Syrian border region where ISIS is a daily presence.
7. Sing, Unburied, Sing: A Novel – Jesmyn Ward  /An intimate portrait of a family and an epic tale of hope and struggle, Sing, Unburied, Sing examines the ugly truths at the heart of the American story and the power – and limitations – of family bonds.
8. Saints for all occasions – J. Courtney Sullivan /A sweeping, unforgettable novel about the hope, sacrifice, and love between two sisters and the secret that drives them apart.
9. Rising Star: The Making of Barack ObamaDavid J. Garrow /The definitive account of Barack Obama’s life before he became the 44th president of the United States – the formative years, confluence of forces, and influential figures who helped shaped an extraordinary leader and his rise – from the Pulitzer Prize-winning author of Bearing the Cross.
10. Ragazze elettriche (The Power) – Naomi Alderman /In questo romanzo visionario dai toni fantascientifici, Naomi Alderman costruisce una perturbante distopia che è anche una parabola sul potere e sulle sue perversioni. In un tempo imprecisato ma molto vicino al nostro presente, nel mondo comincia all’improvviso a verificarsi uno strano fenomeno: prima le ragazze, e poi le donne in generale, sviluppano la capacità di infliggere dolore e morte tramite scariche elettriche emanate dalle loro mani e attivate da una misteriosa “matassa” collocata sulle clavicole.
Lorenza Inquisition

Ciao – Walter Veltroni #WalterVeltroni #Rizzoli #Ciao

“Ti dico ciao, ora. Perché è una parola che ha un significato doppio e persino contraddittorio. Si dice ciao quando si arriva. Ma si dice ciao anche quando si va via.”

Piccola biografia, intima e non agiografica, sul padre -morto quando Walter Veltroni aveva solamente un anno. Il confronto, immaginario e virtuale, sognante e fantastico, tra un figlio ormai sessantenne, e il padre, trentasettenne deceduto negli anni ’50. Con i piani ribaltati, il figlio che potrebbe fare, non per anagrafe ma per età raggiunta, il padre a suo padre.
Ciao – Walter Veltroni
Editore: Rizzoli

Questo libro sicuramente lo metto tra i più belli letti quest’anno.
Veltroni racconta senza retoriche e senza pietismi il vuoto lasciato dal padre, mancato quando lui aveva solo un anno, utilizzando una tecnica narrativa particolare e piacevole.
Veltroni rientra a casa dopo una passeggiata, pregevole la descrizione del parco dei Daini e dei giochi di luce e ricordi, e trova, sul pianerottolo, il padre che lo aspetta. Com’è possibile? Perché ora? E come parlare a quell’uomo vestito con gli abiti degli anni Cinquanta che ha conosciuto solo nelle foto, nelle registrazioni, nelle testimonianze di amici e colleghi della Rai?
Comincia così un dialogo, a lungo rimandato, tra padre e figlio in cui si percepisce tutta la nostalgia per ciò che sarebbe potuto essere e non è stato, i ricordi si rincorrono e si intrecciano a tutte le emozioni che da essi scaturiscono… paesaggi, volti, la radio, la televisione, Roma.
Un viaggio attraverso il dolore della perdita e la meraviglia del ritrovarsi o del ritrovare semplicemente le proprie radici attraverso un percorso pulito, semplice, sincero.

Era l’ultimo anno dei Sessanta, il decennio magico. Ero teso, preoccupato. Quel giorno c’erano gli esami di riparazione, mi avevano rimandato in tre materie e avevo passato l’estate a studiare, a fare cioè quello che in quel tempo di assemblee, collettivi, cortei e riunioni non avevo saputo e voluto fare nei mesi precedenti. Mi sentivo un po’ umiliato, ma lo sarei stato ancora di più l’anno dopo, quando fui bocciato come un cretino, a dover dimostrare che non ero uno scansafatiche.
Mi angosciava l’idea di aver deluso e dato un pensiero a mia madre, che non lo meritava. Mi sembrava però assurdo che il mondo non capisse come l’organizzazione di un corteo contro la circolare di un ministro il cui nome si è disperso nel vento fosse palesemente più importante dell’ablativo e della morfologia del verbo regolare greco. Dovevo cambiare il mondo, roba di settimane, e mi si voleva far perdere tempo con polverose traduzioni che mi apparivano inutili.

Mariagrazia Aiani