Memorie di una geisha – Arthur Golden

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Di questo libro ha detto tutto, e lo ha fatto molto bene, la nostra Sara De Paoli. Una figura affascinante e misteriosa quella della geisha. Una storia molto ben narrata anche se, come già detto da Sara, l’impronta occidentale dell’autore è molto marcata. Tra l’altro i retroscena dell’uscita del libro non ti fanno certo onore, caro il mio Arthur che hai voluto fare il furbone con i sentimenti e la dignità altrui…
Dei tanti aspetti che mi hanno colpita sottolineo quello che meno mi attendevo, ovvero la gestione della geisha come se fosse un’ azienda con tanto di costi e ricavi, libro dei conti, tariffe e una sorta di indotto che le gravita attorno. Molto concreto e presumo reale, ma decisamente poco poetico.
Libro consigliato, senza dubbio.
E quanto mi piacerebbe avere qualcuno di quei kimono così tanto ben descritti che pare di vederli…

Anna LittleMax Massimino

Paul Fusco – RFK Funeral Train #paulfusco

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Qui nel gruppo accennammo a Paul Fusco parlando del bel libro di Mario Calabresi “Ad occhi aperti”, libro nel quale il direttore della Stampa intervista alcuni dei fotografi contemporanei più conosciuti, quelli che hanno “fermato la Storia in una fotografia”.

Giugno 1968. Dopo il funerale tenutosi a New York, il corpo di Robert Kennedy venne trasportato a Washington e da lì nella tomba di famiglia. Il treno, un convoglio speciale, percorse i 300 chilometri tra le due città a bassa velocità, con lunghe soste. Il viaggio durò circa 8 ore. Lungo questi trecento chilometri una marea infinita di persone in attesa di dare l’ultimo saluto al fratello del Presidente.
Paul Fusco, per puro caso, fu autorizzato a salire su quel treno e a documentare la giornata. Fece una cosa molto semplice: fotografò le persone disposte lungo i binari. Scattò circa 2000 fotografie. Pochissime furono pubblicate, il grosso del lavoro fu dimenticato negli archivi della sua Agenzia. A distanza di decenni, la Magnum ammise con somma vergogna di aver trascurato un lavoro importantissimo e pubblicò questo libro: una raccolta per forza di cose limitata di quelle migliaia di scatti.
Non c’è molto da leggere in questo libro, è ovvio. Ma io lo consiglio lo stesso a chi ama una certa America, quella un po’ nostalgica che ha a che fare con qualcosa che assomiglia al sogno perduto.

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Ho trovato il lavoro di Fusco uno dei documenti più commoventi e toccanti di un preciso momento storico. Le espressioni sconsolate di adulti e bambini, i colori un po’ stinti, le atmosfere meste… gli abiti, le auto di quasi mezzo secolo fa….E’ un’ America affranta che guarda passare la fine di un sogno, che sembra fissare attonita la propria disfatta. Penso che Paul Fusco abbia davvero saputo fissare in immagini un preciso, breve momento, in un modo straordinario. Il silenzio, in queste fotografie, è reale, solido, devastante.

“Tutto scorre lungo il finestrino, Paul Fusco ferma quasi duemila ritratti, si vedono bambini scalzi, genitori con i neonati in braccio, pensionati con il cappello, coppie vestite con l’abito della festa, boy scout, donne in lutto, ragazze con vestiti coloratissimi, come voleva la moda alla fine degli anni Sessanta, suore che accompagnano le allieve di un collegio femminile, ragazzi seduti sulle motociclette, vigili del fuoco, famiglie in piedi sul tetto dei furgoncini, anziani che aspettano seduti sulla sedie a sdraio, uomini in bilico su un palo.

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“Venni investito da un’onda emotiva immensa, c’era tutta l’America che era venuta a piangere Bobby, a rendergli omaggio. Vedevo mille inquadrature possibili, non avevo tempo per pensare, per aspettare, dovevo reagire al volo. Le mie macchine non avevano il motore e io mi ripetevo soltanto: “Dai, scatta, scatta, scatta””.

anna littlemax massimino

sul libro: Essays by Norman Mailer (reporting in 1968 from the funeral) as well as a retelling of the story of the passage of the funeral train by Newsweek editor and RFK biographer Evan Thomas, join the tribute given by Robert Kennedy’s brother Senator Edward M. Kennedy, to evoke how this man and his vision of America touched people with idealism and humanity. Paul Fusco has been a MAGNUM photographer since 1973. His work deals with social issues worldwide.

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