Il turista – Massimo Carlotto #MassimoCarlotto

Recensione cumulativa, sincera, e sentita.

  • Avevo scelto di leggere questo libro sia perché Massimo Carlotto mi è sempre piaciuto e sia perché l’ambientazione a Venezia (città che amo), rispondeva pienamente ad un punto richiesto dalla disfida. Purtroppo devo ammettere, mio malgrado, che questo romanzo mi ha profondamente delusa, nonostante avesse tutti gli ingredienti per essere un bel libro. L’inizio è accattivante: il titolo riprende e cita anche il famoso film con Angelina Jolie e Johnny Depp; promette sviluppi interessanti, attraverso il serial killer amante delle borse firmate, ma la storia risulta molto ingarbugliata e poco credibile, i dialoghi sono spenti e i personaggi molto banali.
    Ho letto altre recensioni a distanza di mesi e non mi sorprende trovare molte persone del mio stesso parere… non mi veniva voglia neanche di scrivere due righe su questo romanzo! Silvia Loi
  • È l’unico (e con unico intendo proprio unico) romanzo di Carlotto che non ho comprato e letto. Volutamente. Concordo con chi denuncia un ormai prolungato calo di rendimento di questo scrittore assai prolifico che, nonostante tutto, continuo ad amare. A mio avviso qualche segno di ripresa lo ha recentemente manifestato ma c’è da augurarsi che non si tratti di semplici fuochi di paglia. Solo il tempo ci dirà.
    Anch’io, restando sul pezzo, sono piuttosto “ferito” dal fatto di non riuscire ad avvicinarmi a questo romanzo ambientato nella città che più di tutte adoro e in cui ho anche vissuto e che si lega, emotivamente, a momenti e passaggi fondamentali della mia vita (sentimentale in primo luogo, ma anche un po’ artistica). Però non ce l’ho fatta: ho colto da troppi segnali il concretissimo rischio che questa lettura potesse rovinare il mio rapporto con un autore a cui, invece, voglio ostinarmi a rimanere legato il più a lungo possibile, anche a costo di sacrificare qualche passaggio, come in questo caso… Iuri Toffanin
  • Non posso che concordare, da Respiro Corto in poi si limita a timbrare il cartellino. Peccato però perché Arrivederci amore ciao e Alla fine di un giorno noioso li avevo amati molto. Silvia Chierici

 

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