Lo Sconsiglio

Il mistero di Abbacuada, Gavino Zucca

Premesso che i gusti sono gusti, ecc ecc, blablà, ho finito con grande fatica questo primo romanzo giallo di Gavino Zucca del ciclo del commissario Roversi. Dire che ho penato è dir poco, ho tirato fuori un cilicio per non addormentarmi, troppo banale, semplice, molto ingenuo, scontato, e per niente coinvolgente. E non sono neanche masochista, di mio, di solito a metà di un libro così rinuncio e lo scaglio contro il muro. Ho perseverato perchè qua nel gruppo ci sono fan della serie e speravo in un “dietro l’angolo la svolta”. Che non c’è stata. Essendo che è il primo di un giallista, che a volte iniziano mosci e poi si riprendono, trovano una via e la voce nei libri successivi, stavo valutando il secondo e trovo una recensione che lo giudica “In leggero calo rispetto al primo”, NOPE NOPE NOOOOOPE.

Ragazze fan, voi continuate, io mi spiaggio.

Lorenza Inquisition

di Gavino Zucca (Autore) Newton Compton Editori, 2017

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Slut! – Roxana Shirazi #groupie #rock #backstage

The Last Living Slut: Born in Iran, Bred Backstage” (“L’ultima zoccola vivente: nata in Iran, allevata nei backstage”) è il titolo del discusso libro di memorie dell’iraniana Roxana Shirazi.

Slut! Confessioni di una groupie. Dall’Iran della rivoluzione islamica ai camerini delle rockstar -Roxana Shirazi

Traduttore: E. Mascaro
Editore: Castelvecchi
Collana: Le torpedini

Il tema groupie/rock band mi appassiona molto, quindi mi sono approcciata al libro della Shirazi con entusiasmo, entusiasmo che si è spento subito dopo i primi i capitoli (che narrano dell’infanzia della protagonista a Teheran e poi a Londra, dal desertico Iran alla fredda Inghilterra, da un Paese che stava vivendo un rinnovamento culturale alla patria della musica rock, Roxana bambina felice in un Iran pre-Komeini, alla tristezza per l’abbandono dei famigliari) proprio quando sarebbe dovuto arrivare il bello.
Non solo è scritto male, ma la vita da groupie dell’autrice è narrata in modo monocorde, ripetitivo e totalmente egoriferito: una carrellata di scopate, orge et similia tutte identiche le une alle altre, senza che queste esperienze ci svelino retroscena interessanti su questa o quella rockstar (molte “minori”, peraltro) o un qualche reale cambiamento nella protagonista stessa, ossessionata dal bisogno di dover sottolineare CONTINUAMENTE di aver sempre il corpo perfettamente esfoliato – davvero molto interessante.
La quarta di copertina si premura di dirci che “Pamela des barres, al confronto, ci sembrerà una suora”, a parte che la Des Barres ha uno spessore che la Shirazi può solo sognare, il punto è che non è interessante a quale livello di porcate da film porno sei arrivata esattamente, ma il contesto chiamiamolo sociologico in cui ti sei mossa, quel che hai avuto occasione di scoprire vivendo il mondo dei backstage e anche come lo hai vissuto e come ti ha cambiata.
Bocciatissimo, una vera noia.

Loretta Briscione