“I Crusoe di tutto il mondo cercano riparo e una fonte di acqua dolce; imparano a fare il fuoco con la selce; studiano la topografia della loro isola, il suo clima, la sua flora e fauna, per tutto il tempo mantenendo i loro occhi addestrati per le vele all’orizzonte e le impronte sulla sabbia “.
Un gentiluomo a Mosca – Amor Towles
Un romanzo che ti trascina con la sua prosa scorrevole e raffinata, con la ricostruzione puntuale ed efficace degli ambienti, delle atmosfere e dei personaggi. Immedesimandoci nella vita del Conte, anche noi non sentiamo davvero il bisogno di uscirne, anche noi prendiamo le misure dei suoi spazi (il ristorante, la sala da ballo, la stanza 317 e la camera della reclusione al sesto piano), ci accostiamo con discrezione alle vicende che si svolgono come su un palcoscenico e accompagniamo il protagonista per oltre trent’anni. Memorabili le pagine che, prendendo le mosse da una leggera pioggia che si trasforma in neve, ricostruiscono la concatenazione degli eventi che si determinano in una sorta di sliding doors del novecento. Alcune pagine indimenticabili, il protagonista è uno di quelle figure che ricorderò a lungo. Ha l’unico difetto di avere qualche capitolo di troppo, diverse pagine puramente descrittive che nulla aggiungono alla storia, ma pazienza. Senza essere un capolavoro assoluto è comunque una lettura che consiglio, piacevole, rilassante e ben scritta.
Non mi sono assolutamente stupita di leggere, qualche giorno fa, che Kenneth Branagh produrrà ed interpreterà questa storia in un film, è un romanzo veramente molto cinematografico.
Silvia Chierici