La mia prima critica.
Thomas Bernhard Il soccombente
Fabula
Il soccombente è un romanzo in parte autobiografico dello scrittore austriaco Thomas Bernhard. È il primo di una trilogia sulle Arti (musica, teatro e pittura), ad esso seguirono infatti A colpi d’ascia e Antichi maestri. Questo romanzo di Bernhard si apre con un’estate piovosa a Salisburgo, in cui tre pianisti seguono un corso di Horowitz. Due di loro sono promesse della musica a livello mondiale, il terzo è Glenn Gould; tra di loro si sviluppa un rapporto di amicizia che si rivelerà drammatico per tutti, e fatale per uno dei tre, il soccombente appunto. In poco tempo diviene evidente la superiorità pianistica di Gould rispetto allo stesso Horowitz. Alla fine dell’estate Glenn sceglie di tornare in Canada. I due altri studenti sono da un lato convinti che il suo invasamento musicale, visto addirittura come radicalismo pianistico, l’avrebbe presto ucciso. Ma Glenn Gould, invece, comincia la sua ascesa vertiginosa in America, mentre quell’estate pone fine alle carriere dei due studenti, entrambi diversamente incapaci di reggere il paragone con la sovrumana virtuosità del vero genio.
Ιο ho uno spacciatore di libri. Ogni volta che torno in Italia e lo incontro lui mi presta un libro che devo leggere e restituire fino al mio ritorno. Un gioco che va avanti da quasi 5 anni seguendo il ritmo dei miei viaggi. Non ho mai capito che logica segua nello scegliere i libri. Inizialmente pensavo ”mi darà libri che non gli sono piaciuti, così nel caso in cui non lo restituisca minore è il danno”. Ma poi mi ha prestato Il mondo secondo Garp e allora ho capito che no, non era quello il criterio. E si, lo so, questa non è una critica.
Insomma, a fine 2017 mi ha prestato Il soccombente. E mi ha detto anche il perchè. Avevamo discusso del talento e delle due scuole di pensiero: il talento è innato o nasciamo tutti tabula rasa e sviluppiamo talenti in base alle possibilità offerte, a quelle colte, alle scelte, alle persone intorno che ci danno fiducia e ci spronano? E se davvero ci piace pensare che si nasciamo tutti uguali e con le stesse possibilità tutti potremmo ecc ecc, allora come ci poniamo davanti al genio? Mozart o come in questo libro Glenn Gould?
Ebbene, questo libro parla di questo. Del talento. Ma non proprio dal punto di vista di chi questo talento lo ha. No, il soccombente ci porta nei labirinti della mente e della psiche di chi davanti al talento altrui soccombe, appunto.
Lo consiglierei? Ni. Di sicuro non uno di quei libri della categoria ”devileggerloassolutamente!”
Mi è piaciuto sebbene abbia trovato la maniacale ripetizione del senso di fallimento dei protagonisti sgradevole, quasi disturbante. Ma forse era proprio quello l’intento.
Disturbare il lettore esattamente quanto disturbato era il soccombente dal talento altrui.
Marina Sarli