Ho terminato questa mattina un libretto che definire sciocco e insulso è regalare complimenti. A volte sento bisogno di leggerezza, di roba frivola, distensiva, e allora mi capita di scegliere il libro sbagliato, basandomi sulla copertina, o sul titolo. Tra divertente e stupido, ahimè, il confine è sottilissimo. Solo verso il finale si è un po’ riscattato, ma il fastidio che mi ha assalito e l’antipatia verso l’improbabile protagonista Agata Trambusti sono stati TOTALI. Un paio di battute simpatiche non fanno un romanzo.
Girate al largo, fidatevi. 1 stella su 5, giusto perché non ci sono errori di grammatica e sintassi (forse).
Paola Castelli