SECONDO LIBRO
Un libro post apocalittico
Secondo me la recensione di Lorenza ha detto tutto. È davvero un buon incrocio fra Io sono leggenda, The walking dead e The road. Ma è anche un libro di evasione: davvero iniziarlo nuoce gravemente a chi ha troppi impegni o scadenze perché poi si ha solo voglia di continuare a leggere e finirlo.
Ha qualche dialogo di troppo che magari poteva essere tagliato su 870 pagine, ma ciononostante è un libro equilibrato e ben scritto: Cronin ha un sacco di buone idee su come condurre la narrazione e dà la possibilità al lettore di considerare The passage un’opera a sè, oppure di continuare la narrazione con I dodici, secondo capitolo della trilogia.
Mi è piaciuta l’idea che ha mutuato da qualche mistica ebraica, credo, della “convenienza delle essenze”, il modo in cui tutte le anime siano in fondo liberate dalle catene (e il riferimento a Canto di Natale di Dickens è più volte citato) anche grazie alla realizzazione di una soltanto che però realizza il senso di tutte le altre.
È uno di quei libri che non vorresti finire mai perché ti affezioni ai personaggi: merita tutto il punteggio che la capa gli ha assegnato.
Stefano Lillium