Credevo ci avrei messo più tempo, invece me lo sono bevuto in due giorni. Di lui avevo già letto la trilogia noir con Montale, che ho amato.
Questo è stato il suo ultimo scritto. Sofferto, viscerale e poetico. È la storia di una fuga: da una città, da una realtà indifferente, da un ricordo che tormenta l’alcolico protagonista dall’inizio alla fine, mescolandosi con altri fino a rendere le sue memorie confuse. Il suo senso di smarrimento ed emarginazione è reso benissimo ed accentuato dalla prosa secca, tagliente e sanguigna.
Ci hai lasciato troppo presto, Jean.
Spero un giorno di assaggiare un bicchiere di pastis e berlo alla tua salute.
Alex Grigio
Il sole dei morenti è un libro tristissimo che, attorno a una vicenda apparentemente banale (un barbone di Parigi, Rico, quando vede morire di stenti e freddo, al suo fianco, un caro amico, Titì, decide d’intraprendere un viaggio verso la sua città d’origine, Marsiglia, con l’intenzione di morire al sole della costa), costruisce un vero e proprio mondo, quasi un microcosmo, che spazia dai ricordi giovanili all’idea di amicizia vera, dagli errori nella vita che possono portare alla disperazione e sulla strada sino alla difficoltà, per un barbone, di muoversi anche per brevi tragitti cercando di evitare discriminazioni ed episodi di violenza.
Giovanni Ziccardi