Questo libro, estremamente commovente e bellissimo, racconta le varie storie di una famiglia che si intrecciano sullo sfondo della grande depressione, in Alabama, paese del Sud degli Stati Uniti, profondamente segnato dall’apartheid, che forse, finalmente possiamo dire finito. Ottime e dettagliate le caratterizzazioni dei personaggi principali e un sacco di comprimari di contorno ben scritti e ben disegnati.
Nel piccolo paesino di Whistle Stop, così piccino che esiste solo perché scalo ferroviario, c’è il quartiere nero, c’è il quartiere bianco, e c’è il caffè, gestito nientemeno da neri e bianchi che lavorano insieme, e le cui due proprietarie sono lesbiche. Con tocco leggero e sguardo positivo vengono sviluppati temi importanti quali l’amicizia, la famiglia e i suoi principi fondanti, ma soprattutto l’amore, senza pregiudizi nè stereotipi puritani, e il problema del razzismo che viene superato attraverso questi valori.
La parte che mi ha convinto meno è l’idea che nel 1919 si potesse accettare una palese relazione tra due donne, anche se non del tutto esplicita. Ma per il resto l’ho trovato un libro bellissimo che consiglio a tutti, uno spaccato di vita pulito, positivo, e soprattutto vero.
Maria Bonaria Dentoni