“…Stava portando alla stalla il quarto secchio quando lo investì un ansimare e un rullar di zampe, e vide giusto la lupa sorpassarlo in tromba, mandando un solo latrato, grosso e istantaneo come un colpo di clakson, poi schettinando sul ghiaccio irruppe nella cucina dalla quale subito si alzò un grido al miracolo. Johnny lasciò perdere il secchio, si avventò in cucina e si tuffò con la vecchia su quel misto di pelo e orgasmo ed abbracciando la bestia si abbracciavano l’un l‘altra e le mani di lui scorrevano indifferentemente sul manto del cane e sui capelli della vecchia. – Gli è scappata! – gridava lei al colmo della felicità e della fede: – Gli è scappata! la mia piccola lupa mica ha sbagliato strada, il vero Dio l’ha guidata! il cuore me lo diceva, Johnny , ma io non mi sono mai manifestata, per superstizione. Mia piccola lupa, ora ti darò tutta la carne che è ad arrostire, – e abbozzò di alzarsi e servirla, ma poi ripiombò sui ginocchi per non sazietà di abbraccio e festeggiamento. E Johnny s’impadronì delle zampe anteriori, gonfie e scalfite da ore di galoppo e se le applicò sulle guance per amore e gratitudine.”
Il partigiano Johnny – Beppe Fenoglio
e buon 25 aprile a tutti, Lazzìa