Altre stelle Uruguayane – Stefano Marelli

velvet

Ciao a tutti,
Io non scrivo molto qui (c’ho tanta timidezza dentro), però la Capa dice che se non vi segnalo questo libro mi insegue con l’ascia. E si sa, gli inseguimenti con le asce rendono gli uomini coraggiosi.

“Altre stelle uruguayane” è il mio primo libro dell’anno, l’ho divorato in due giorni.
Il calcio, quello dei campi di periferia e quello dell’Uruguay campione del Mondo.
Il Sudamerica, quello dei villaggi nella giungla e quello delle telenovelas.
La provincia italiana negli anni del regime fascista.
Giocare, perdere, vincere, ricominciare.

Bello bello bello davvero.

Marco Zoost

DESCRIZIONE

Sauro, ex turista, sopravvive in Sudamerica grazie a un lavoro che mai gli consentirà di tornarsene a casa. In un villaggio amazzonico conosce il Brujo, un vecchio barbone che gli racconta la sua avventurosa storia. Sotto quei panni puzzolenti si cela Nesto Bordesante, un uruguagio che, trascorsa l’infanzia in orfanotrofio e l’adolescenza nella pampa, diventa calciatore. Grazie al cognome italiano rubato al suo migliore amico, viene ingaggiato dalla squadra voluta da Mussolini e diventa uno strumento di propaganda del regime. Dopo il ribaltone, a causa dei trascorsi fascisti, mondo del pallone e società civile lo mettono al bando. Riparte da zero e, alla guida di una squadretta di periferia, sa conquistare l’ambiente che lo aveva ripudiato. Ma il gioco d’azzardo e una morale discutibile lo mettono nei guai: c’è una taglia sulla sua testa. Coi sicari ormai alle calcagna, Nesto approfitta di un capriccio del destino e si mette in salvo. Tutti lo credono morto. Ma lui, nell’ombra, s’inventa una nuova vita.

Ti ho dato un bacio mentre dormivi – Pacifico #Pacifico

*E urlo e picchio sui muri, mi ferisco.
Non sono pazzo, anzi! Sono rinsavito.
È solo che quello che provo non ci sta nel mio corpo*

pacifico

Si intitola “Ti ho dato un bacio mentre dormivi” il romanzo d’esordio di Luigi De Crescenzo, noto come Pacifico, compositore e cantautore italiano, edito da Baldini & Castoldi, in arrivo nelle librerie.

Un omaggio in bianco e nero di un milanese alla sua città, la Milano degli anni Cinquanta, periodo fiorente, quando era per molti il luogo delle mille opportunità. Come il pugilato, sport che “regalava lavoro e regalava cinque minuti di notorietà a panettieri e operai con muscoli”.

****************************************************************

La tremenda delicatezza di questo libro. L’audace, umanissima attenzione di questo piccolo libro. La storia enorme tenuta per mano da ogni singola, minuscola storia che circumnaviga le piaghe di Agostino, le sue pieghe, che vaga sulla fronte di Elena, sotto alle unghie di Anna e Andrea, nel bianco e nero di Luigi. Le voci di questo libro, i timbri autentici, certi sussurii spessi come grida, la ferocia del dolore tenuto dentro, in fondo alla stomaco, che quando scappa fuori è come pioggia che non lascia vedere più nulla, ma intanto lava via. Le faccende e i gesti e gli odori che fanno dei giorni ogni giorno un anniversario, un grazie all’esserci o all’esserlo stato. Che dono saper dire la vita quasi si trattasse di tracciare una linea che unisca la pupilla, la sconfitta e l’orizzonte! Che dono raccontare il minuscolo cogliendo nel minuscolo il tutto che siamo, che resteremo, anche fosse niente. Le piccole cose. Le piccole memorie. Non siamo che una tipografia di attimi fermati a renderci immortali, almeno per un po’.

Rob Pulce Molteni