Mastermind – Maria Konnikova #mastermind

 

Mastermind. Pensare come Sherlock Holmes – Maria Konnikova

Traduttore: P. Formenton

Collana: Saggi

Ebbene sì, hanno fatto anche un libro che insegna a pensare come Sherlock Holmes. In libreria, dopo una veloce lettura sulla sovraccoperta, l’avevo (pre)giudicato con un certo scetticismo, pensando di trovarmi di fronte una di quelle scemenze da “self-help” che intasano le bacheche “business e marketing” delle librerie. Sfogliandolo, mi sono ricreduto e mi sono convinto dell’acquisto.
Infatti, non ha nulla a che vedere con quei manuali di “self-help” dai toni plasticosamente enfatici. Si tratta di un libro di psicologia, che prende spunto dalle avventure di Sherlock Holmes per spiegare il ragionamento del più grande Detective mai esistito. Va al di là del semplice testo per analizzare gli aspetti del ragionamento e della personalità sia di Holmes che di Watson, cercando di farci capire gli errori comuni che noi tutti commettiamo. Ovviamente le basi sono motivazioni e pratica (e lo si capirà meglio leggendo il libro), qualità essenziali in ogni lavoro e passione che si rispetti. L’ho trovato poco banale, piacevole, a tratti divertente e ricco di consigli utili, che sto cercando di mettere personalmente in pratica. Attivare la nostra modalità Holmes mettendo da parte quella Watson, colpevole di rendere troppo poco fluida la nostra “soffitta mentale”, come la chiama sul libro. Il tutto condito con esempi tratti proprio dalle opere di Sir Conan Doyle.
Consigliato sia agli amanti dei romanzi di Sherlock Holmes, sia a chi, più semplicemente, brama di migliorare le proprie capacità di ragionamento.

Alex Grigio

Arthur Conan Doyle – La Nube Avvelenata #ArthurConanDoyle

“Voi potete farvi trascinare da una catastrofe con la pace nella mente e nel cuore, e potete invece tentare di lottare riuscendo a torturarvi e a essere infelice. Poiché quel che è successo è al disopra di noi, accetiamolo e non ne parliamo più…”

conan

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La Nube Avvelenata è un lungo racconto di una settantina di pagine antesignano dei film catastrofico-apocalittici tanto di moda dagli anni ’90 in poi. Il professor Challenger è probabilmente l’unico al mondo ad avere previsto che la nostra galassia ha attraversato una “zona avvelenata” e che quindi l’intera vita sulla Terra sta per essere sterminata nel giro di poche ore. Il professore invita i suoi tre amici già protagonisti del romanzo Il Mondo Perduto (in cui andavano alla scoperta di un altopiano inesplorato in cui una nutrita fauna preistorica aveva proseguito la propria stirpe) ad assistere a questo sterminio dal proprio cottage insieme alla moglie; infatti, grazie ad un intuizione del professore, avranno a disposizione qualche ora in più per osservare l’estinzione della vita e attendere la propria morte.
Ottimamente scritto, non posso che ammirare una volta di più l’immaginazione di un autore che era avantissimo per l’epoca. Non c’è azione in questa storia, ma solo osservazione scientifica e discussioni filosofeggianti sulla vita, trattate con humour britannico e con un talento per la suspense che ha pochi pari. Consigliato.

A seguire, Il Capitano della Stella Polare, un bel racconto gotico di una ventina di pagine ambientato su una baleniera imprigionata tra i ghiacci dell’Artico.

Massimo