Timshel, Tu puoi – John Steinbeck – La Valle dell’Eden #JohnSteinbeck

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Ripongo di nuovo sullo scaffale la Valle dell’Eden, un libro che ho aperto per la prima volta in prima liceo e mi ha accompagnato per trent’anni. Uno di quei libri che va al di là del tempo in cui è stato scritto e dell’età di chi lo legge, perchè avrà sempre una serie di storie da raccontare. Ogni volta che lo apro, sorprendentemente, scopro di essermi dimenticata con gli anni qualche aspetto, le discussioni sul razzismo o sulla guerra, la nascita del continente americano o il potere dell’amore, il tema sullo spirito creativo dell’uomo e il risveglio della coscienza, la figura della donna e la vita degli uomini che lavorano la terra.

E’ un libro che contiene tutto, un libro praticamente perfetto, e lo amo di vero amore. E se forse non è proprio proprio proprio perfetto, va bene, è come gli uomini di cui parla e che lo popolano: accetta comunque la sua eredità di peccatore che falla, e abbraccia le sue contraddizioni continuando a volersi bene..

Due sole cose non mi dimentico mai negli anni, Sam Hamilton e Lee, la possibilità e la speranza di noi umani, due personaggi in tutto lo splendore della loro peculiare umanità, perchè in questa vita non c’è male abbastanza grave da offuscare il bene contenuto nell’animo umano, e dobbiamo crederlo con tutte le nostre forze.

Timshel. Tu puoi.

 

Lorenza Inquisition

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Deserto americano – Claire Vaye Watkins @NeriPozza #ClaireVayeWatkins

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Uno dei libri più belli letti in questo fine 2015. Scenario che ricorda molto La Strada dell’Immenso McCarthy, questa volta però in una California arsa dal sole e priva d’acqua. Lei tra l’altro è la figlia del braccio destro di Charles Manson. Quindi a livello di scrittrice maledetta potrebbe avere le carte in regola. Una sorprendente scoperta.

Pier

DESCRIZIONE

Una terribile siccità si è abbattuta sulla costa occidentale degli Stati Uniti e ha trasformato la California in un unico grande deserto. I fiumi, il verde, i mammiferi, la vegetazione tropicale e subtropicale, il fogliame lussureggiante, gli agrumi… tutto sembra svanito, svaporato pian piano come l’acqua degli ultimi bacini sorvegliati dalla Guardia nazionale.
Luz e Ray vivono immersi nella luce, sotto il sole implacabile di un canyon, nella casa appartenuta un tempo a un’attrice: un cubo di vetro e ardesia con gli scorpioni che escono dai tombini, un paio di rane mummificate nella fontana asciutta, la carcassa incartapecorita di un coyote nella forra.
Luz è una ex modella venticinquenne, vezzeggiata e poi messa da parte dal mondo della moda. È stata a Parigi, Milano, Londra, ma non ricorda niente di quei viaggi fatti quand’era un’adolescente strappata all’affetto dei suoi. Ray è tornato dalla guerra magro come un chiodo. Anziché raggiungere casa, ha rubato una tavola da surf e si è lasciato alle spalle crisi, carestie e guerre. Volava sulle onde dell’oceano quando Las Vegas è stata sepolta da una duna gigantesca rovente come un mare di lava.
Un giorno, i due tirano fuori una vecchia vettura dell’attrice e scendono dal canyon in una Los Angeles riarsa. Durante la danza della pioggia, un libero raduno di sballati e punk che urlano e saltano nei canali di Venice Beach,
Luz si imbatte in una misteriosa bambina dai capelli biondi e ne rimane ammaliata. La piccola è sola, i suoi unici parenti paiono essere degli sbandati che la maltrattano e la trascurano; il suo è un destino segnato. Luz e Ray prendono allora un’improvvisa decisione: rapiscono la bambina, la portano con loro e la crescono come figlia propria.
Il piano di Ray è di trasferirsi in Wisconsin, oltre il deserto, e cominciare una nuova vita in una terra fertile e verde. È l’inizio di un lungo viaggio su strade arroventate e poco sicure. Un viaggio che li porterà a incontrare un’ine quietante comunità di hippies stabilitasi ai piedi dell’Amargosa, un’enorme duna alimentata dal vento, e il loro leader, Levi, un enigmatico personaggio dotato di capacità rabdomantiche.
Romanzo visionario che racconta di un’epoca oscura, nella cui desolazione è possibile osservare il volto dell’America contemporanea, con una prosa impeccabile, che unisce Steinbeck e Cormack McCarthy, Deserto americano evoca un mondo dominato da disuguaglianze sociali e rapporti di potere, in cui, tra le rovine del sogno americano, germogliano violenza, misticismo e superstizione.