Roberto Costantini – Tu sei il male #RobertoCostantini

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Proprio niente male questo esordio di Costantini, Tu Sei Il Male, forse un po’ lungo e volutamente con lo sguardo rivolto alla nuova letteratura noir scandinava, un thriller tutto italiano oserei dire cazzuto. Il commissario di turno, picchiatore e terrorista fascista degli anni 70 convertito ai buoni sentimenti più per salvarsi il culo che per vero spessore umano, canna in pieno un’indagine nel 1982 e ne paga le conseguenze nel 2006, con i Mondali vinti dall’Italia a fare da corso e ricorso storico. Buona l’ambientazione romana (buttafuori, giornaliste, rom, cardinali, politici, mignotte) con connivenze tra fascismo capitolino e sfere ecclesiastiche nel coprire ogni tipo di delitto, con la mente al delitto dell’Olgiata, discreti anche se forse un po’ macchiettistici i personaggi di contorno, non sarà un capolavoro assoluto ma capisco il successo che ha avuto e quindi ne consiglio la lettura. sono 600 pagine ma te le fa leggere volentieri in un botto.

Nicola G.

DESCRIZIONE

Roma, 11 luglio 1982. La sera della vittoria italiana al Mundial spagnolo Elisa Sordi, giovane impiegata, scompare nel nulla. L’inchiesta viene affidata a Michele Balistreri, commissario di Polizia dal passato oscuro. Balistreri prende sottogamba il caso, e solo quando il corpo di Elisa viene ritrovato sul greto del Tevere si butta nelle indagini. Qualcosa però va storto e il delitto rimarrà insoluto. Roma, 6 luglio 2006. Mentre gli azzurri battono la Francia, Giovanna Sordi, madre di Elisa, si uccide gettandosi dal balcone. Il commissario Balistreri, ora a capo della Sezione Speciale Stranieri, tiene a bada i propri demoni con gli antidepressivi. Il suicidio della donna alimenta i suoi rimorsi, spingendolo a riaprire l’inchiesta. Ma rendere giustizia a Elisa Sordi avrà un prezzo più alto del previsto.

Pierre Lemaitre – Alex #PierreLemaitre #Alex #Noir

Questo è un noir coi controcazzi, mi è veramente piaciuto uno sbrego, è bastardo e pure pulp il giusto, anche se non è di quelli in cui tutti i protagonisti, investigatori compresi, vivono nell’abisso insieme ai carnefici. C’è un po’ di pietà in questo autore, non solo rabbia, odio, e vendetta.

alex

La caratteristica per cui lo suggerisco agli amanti dei gialli un po’ violenti (alla Grangè come collegamento ideale) è l’imprevedibilità della trama, che ricorda il miglior Deaver dei tempi andati quando non aveva paura degli ammazzamenti e comunque ogni quattro capitoli ti rendevi conto di non aver capito veramente gnente ma gnente. E’ un po’ bastardo come dicevo perchè ci sono giri molto tristi di immedesimazione con le vittime ma anche col carnefice, e l’investigatore è un piccolo capolavoro miniato, i personaggi escono tutti perfettamente vivi e pulsanti. Non posso dire niente perchè farei danni svelando cose della trama che è bello scopriate voi. Posso dire che è il secondo di una trilogia, si può leggere benissimo anche senza aver letto il primo perchè la vicenda là si è conclusa, il pobblema è che spoilera il finale del primo libro, avvisati siete.

A me questo è piaciuto così tanto che mi sono presa la scimmia e leggerò tutto il papabile del Lemaitre. Sìsssìssì.

Inquisition