Dalla mia terra alla Terra – Sebastião Salgado #SebastiãoSalgado

Libro n•31, un libro fotografico

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Consigliato da un amico, e meno male perché non avevo idee per questa categoria, un libro dessert, perfetto per tirarsi su di morale.
“Il mondo moderno, urbanizzato, è castrante, con tutte le sue regole e le sue leggi. Soltanto nella natura ritroviamo un po’ di libertà” con queste parole Salgado chiude il suo libro- intervista che ripercorre le tappe dei suoi reportage e del senso della sua carriera. Nato come figlio di un contadino, istruito per diventare economista, poi economista e statista nei paesi in via di sviluppo e infine fotografo, Salgado cerca un senso nelle umane vicende e le racconta tramite la macchina fotografica. In realtà però è fuori dall’uomo che trova un modo per dare coerenza all’insieme degli eventi della vita. Le storie raccontate da Salgado sono in bianco e nero perché : “quando guardiamo un’immagine in bianco e nero, questa entra a far parte di noi, la assimiliamo e inconsciamente la coloriamo”.
Uomo, cosmo, natura, dialettica e azione storica: Salgado racconta il mondo nelle sue categorie e applica la teoria evoluzionistica nelle scienze sociali da darwinista convinto.
Ci sono molte ragioni per apprezzare Salgado, magari ognuno ne scopre di sue, a me è piaciuto perché molto schietto e onesto nelle sue intenzioni.

Stefano Lilliu

Dalla mia Terra alla Terra è il primo libro che raccoglie le riflessioni scritte in prima persona da Sebastião Salgado: un lungo racconto orientato alla sensibilità ecologica del fotografo brasiliano in cui descrive la realizzazione dell’Instituto Terra in Brasile e il suo percorso di uomo e testimone del nostro tempo.  Dopo Ferdinando Scianna e Mario Calabresi, la collana “In parole” si arrichisce di un’altra voce autorevole, protagonista della fotografia a livello internazionale, rivelando così al pubblico lo scrittore Salgado, capace di trascinare il lettore con una prosa coinvolgente, in paesi lontani che sono territori di immensa bellezza ma anche di profonde ingiustizie.

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Springsteen: Access All Areas – Lynn Goldsmith / Who I Am – Pete Townshend

Calo i miei due assi musicali che hanno accompagnato gli ultimi giorni di vacanza e che vanno ad occupare rispettivamente le categorie di libro fotografico e autobiografia della nostra stimolante disfida.

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*Springsteen: Access All Areas, Lynn Goldsmith

Per quei pochi non springsteeniani presenti nel gruppo, questo libro testimonia il backstage e non solo del Darkness on the Edge of Town Tour del ’78 ovvero anno cruciale nella vita del songwriter americano a livello professionale.
Libro pubblicato nel 2000, interamente in bianco e nero che oltre a mostrare ciò che avveniva sul palco con splendidi scatti, mostra uno Springsteen più intimista, all’interno del suo camerino o in una camera d’albergo, accompagnato da una breve premessa della fotografa che disegna puntualmente il ritratto dell’artista, con i suoi modi di fare e l’atteggimento che lo hanno condotto alla fama mondiale.

*Who I Am, Pete Townshend, Harper Collins

Credo sia la prima autobiografia di un essere ancora vivente che leggo e ha scatenato impressioni contrastanti. Non si discosta affatto dall’idea che si possa avere riguardo alla vita di una rock star e al detto sex, drugs and rock’n’roll; in tal senso non è altro che un racconto, abbellito, delle diverse sostanze assunte e delle camere d’albergo distrutte nei vari party nel corso degli anni della carriera musicale del chitarrista della band inglese degli Who. A redimere l’autore ed elevare l’elenco, che dopo un po’ diventa piuttosto noioso con l’aggiunta delle case e delle barche comprate coi vari guadagni nonché delle varie donne con cui ha tradito la moglie, è la consapevolezza dell’uomo Townshend che smessa la maschera da performer, cerca di scavare a fondo nel suo animo mettendosi letteralmente a nudo. Ci sarà molto altro senza dubbio, ma è apprezzabile lo sforzo che lo ha condotto a riflettere sulla sua vita fino ad ora. E ad ammettere onestamente che questa è la sua versione dei fatti.

“So here I am, still unsure whether life is really a spiritual journey or that the universe has ways of making us laugh. Music is all I can do right now.”

Owlina