L’opera al nero – Marguerite Yourcenar

operaalnero

Questo libro è davvero complesso! (per me ovviamente, che della Yourcenar ho tentato più volte e invano di oltrepassare pagina 30 delle Memorie di Adriano). Certo non mi aspettavo una scrittura diversa da questa signora della letteratura francese!!!
L’opera al nero è un romanzo storico che vede come protagonista Zenone, filosofo e alchimista vissuto nel Belgio del XVI secolo.
Nel narrare di Zenone, la Marge si è ispirata personaggi realmente esistiti (Erasmo, Paracelso, Campanella, per citarne alcuni) dando una perfetta fotografia dell’ambiente. C’è molto stile, molta storia, molta filosofia e molta genialità, ma certo non è un libro da leggere sotto l’ombrellone (a meno che non si sia un genio – a parer mio!!!)
La mia Prof. di francese sarebbe orgogliosa di me, ma non me la sono sentita di leggerlo in lingua originale ^^

“A venti anni si era creduto libero dalle consuetidini o dai pregiudizi che paralizzano i nostri atti e mettono i paraocchi all’intelletto, ma in seguito la sua vita era trascorsa ad acquistare soldo a soldo quella libertà che aveva creduto di possedere di primo acchito nella sua totalità. Non si è liberi finché si desidera, si vuole, si teme, forse finché si vive”

Ivana Vignato

L’opera al nero è un romanzo storico di Marguerite Yourcenar del 1968, le cui vicende ruotano attorno alla figura di Zenone, un filosofo, scienziato e alchimista che l’autrice immagina essere nato in Belgio nel XVI secolo. Dal libro è stato tratto nel 1988 il film L’opera al nero, con Gian Maria Volonté nel ruolo di Zenone.

Nel personaggio di Zenone si racchiude la sintesi dell’uomo rinascimentale e in particolare quell’esemplare di passaggio fraMedio Evo ed età moderna. Le teorie alchimistiche e quelle ermetiche sono un’eredità medievale che si intreccia alla modernità delle ricerche scientifiche, dello studio oggettivo dei classici e della posizione centrale dell’uomo. Per costruire questo complesso personaggio l’autrice si è ispirata alle storie reali di persone vissute in quei secoli come il chimico Paracelso, Michele Serveto, Leonardo da Vinci, Erasmo da Rotterdam e il filosofo Tommaso Campanella. Come tutte queste grandi personalità, anche Zenone ha dovuto patire il fatto di anticipare il pensiero del tempo. La sua figura di martire si spiega durante il suo processo quando si accorge, discutendo con i teologi,

« che non esiste accomodamento durevole tra coloro che cercano, pensano, analizzano e si onorano di essere capaci di pensare domani diversamente da oggi, e coloro che credono o affermano di credere, e obbligano con la pena di morte i loro simili a fare altrettanto »

Il libro offre anche una visione ampia della società del tempo, la varietà dei personaggi spazia dalle famiglie nobili a quelle di mercanti, da figure religiose ad altre politiche e si incontrano anche personaggi di basso rango: protestanti, artigiani, mendicanti, prostitute. Il tutto crea un affresco complesso e dettagliato di cui solo Zenone è capace di avere una visione razionale.

Michel Houellebecq – Sottomissione

SottomissioneCopertina

Libro discusso, discutibile, e da discutere quello di Houellebecq…..in un futuro prossimo il partito islamista vince le elezioni in Francia di un soffio su Marie Le Pen con l’aiuto di una assoggettata sinistra francese, e il mondo sociale cambia drasticamente per il protagonista, professore universitario con passione per le studentesse….al di là delle visioni apocalittiche del cambio di prospettiva religiosa e una certa insistenza sulla questione donne (che verranno licenziate in blocco da tutti i lavori di Francia per tornare al loro ruolo di mogli, ovviamente con liberalizzazione della poligamia), il libro pone secondo me una questione fondamentale molto interessante seppur “accademica”: il mondo occidentale/cristiano sta crollando perchè ha smesso di porre la cultura al centro e a capo di tutto. Il protagonista verrà prima licenziato dalla Sorbonne , ma poi gli faranno ponti d’oro pur di convertirlo all’islam, consci del ruolo fondamentale della cultura nel plasmare le menti…e lui riderà del fatto che mentre la “sua” società lo stava isolando come inutile retaggio del passato, i nuovi dominatori lo considerino il primo uomo da corrompere.
Il libro non nasconde ciò che l’islam è e comporterebbe nelle nostre vite, lo amplifica anche con gusto di “fare paura” se vogliamo, seppur senza l’acredine cieca della Fallaci ultima maniera, ma in un certo senso ne scova gli elementi vincenti per una ipotetica vita politica futura: non il mito dell’uomo qualunque e ignorante “che basta che faccia” che sta prendendo piede in tutte le vite politiche europee (Lega, Grillo da noi, ma tanti altri esempi oltrefrontiera), rendendole incapaci di capire la direzione che questo fa prendere, ma la nuova creazione di una èlite culturale “che sappia e conduca”, seppur in questo caso nel nome di una religione “forte” come l’Islam, e non più quella della ragione illuminista e atea, che il protagonista – guardacaso – abbandonerà… Libro volutamente provocatorio, che a leggerlo letteralmente non può che creare scandalo e ribrezzo nelle nostri menti, ma che io ho trovato invece intelligente e giustamente ironico e di piacevolissima lettura..e che al di là degli aspetti di colore di alcune scene , raggiunge il suo scopo di una nuova riflessione sul male della nostra cultura…anzi…della nostra “non-più-cultura”.

Nicola Gervasini