Franco Cardini – Gerusalemme, una storia

Gerusalemme è un bacile d’oro pieno di scorpioni. Al-Muqaddasi

gerusalemme

La storia di Gerusalemme dal 4000 ac a oggi. Un bel viaggio nella città più contesa al mondo. Religione politica guerra tutto in suo nome. Ma anche architettura usanze e la consapevolezza che questa città non sarà mai di nessuno. Utile anche per chi vuole visitarla, offre percorsi chiari per districarsi nel groviglio di strade e quartieri.

raffaella giatti

DESCRIZIONE

Meta di pellegrini da tutto il mondo, al centro di una contesa millenaria, Gerusalemme è la città santa per le tre grandi fedi monoteiste. Città adorata e desiderata, pietra dello scandalo, segno di contraddizione. Gerusalemme, che le tre grandi fedi proclamano concordi Città Santa, facendone scaturire una contesa millenaria, un odio profondo, e dove oggi la fede religiosa si fa gadget e l’orma di Dio si perde tra i passi della gente indifferente. Mèta degli ebrei di tutto il mondo, ma anche di pellegrini cristiani e musulmani, tutti la visitano, fra preti, botteghe, devoti e bazar. Franco Cardini la conosce profondamente e ci guida in una passeggiata che serva da viatico a chi ha solo un giorno per vederla o a chi è venuto per trascorrervi tutta la vita. E per noi dipana il filo della storia incrociando di continuo gli spazi, i tempi – dal cammino del Cristo verso il Golgota fino alla Porta di Giaffa e al Santo Sepolcro, dalla Valle di Josaphat al Monte degli Olivi, dal Muro del Pianto fino alle discoteche di oggi – e allineando eventi ed immagini di ieri e di oggi, alla ricerca dello spirito di questa città-mistero.

 

Pacific Crest Trail / Appalachian Trail

gail

Finiti altri due libri sui due grandi trail che al momento mi appassionano, per la par condicio uno sul Pacific Crest Trail e uno sull’Appalachian.

Ho voluto prenderli perchè sono storie che narrano di un diverso tipo di persone di quelle di cui ho letto finora: una ragazza molto giovane da sola, e una coppia di mezza età, mi interessavano le dinamiche di coppia ma anche di testa in due cinquantenni e una appena ventenne che partono per farsi 3.000 miglia a piedi.

Il libro della ragazza in solitaria  sugli Appalachi si intitola The Appalachian Trail girl’s guide, di Megan Maxwell, ed è carino perchè offre una serie di consigli utili per l’armamentario da portarsi dietro, mi piace leggere di queste liste tutte polite e limate da mesi e mesi di preparazione. In realtà speravo fosse più interessante da un punto di vista pratico, in quanto si propone come “guida per ragazze che viaggiano in solitaria”, cosa che io spesso faccio (anche se non in imprese sportive) (al massimo gareggio in resistenza fuori dai cancelli per concerti rock), e la giovane Megan alla fin fine ha sì fatto l’Appalachian Trail (e tanto di cappello), però su 4000 chilometri da sola ne avrà percorsi un cinquecento, accompagnata per il resto per lunghi tratti del cammino da amici e compagni di università, genitori, amiche e infine fidanzato. Insomma la Megan se l’è spassata tra brownies alla mariujana e feste messicane, birra a gogo e whisky intorno ai falò e buon per lei, ma non è proprio quel che cercavo come racconto di esperienza sul trail.

La coppia sposata che si cimenta sul Pacific Crest Trail, che per inciso mi par di aver capito che è un trail veramente molto più bastardo dell’appalachiano, mi è piaciuto di più, umanamente parlando. Primo la signora Gail D. Storey scrive meglio, e poi per motivi generazionali di (pericolosa ahimè) vicinanza sono riuscita in genere a relazionarmi di più con lei, che un bel mattino trova il marito dimissionario dal lavoro, perchè ha deciso di scarpinare dal Messico al Canada in piena crisi di mezza età. La signora Gail è apprensiva, è sulla soglia della menopausa e vorrebbe godersi in santa pace le scalmane e i momenti ormonali, non ha mai fatto sport, si dedica alla meditazione e allo yoga e pesa vestita 45 chili. Quindi perchè seguire il marito in questa impresa massacrante? Eh, perchè. Ste mogli!

megan