Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: «No, non voglio vedere la televisione!» Alza la voce, se no non ti sentono: «Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!» Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo più forte, grida: «Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino! » O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace.
Prendi la posizione più comoda: seduto, sdraiato, raggomitolato, coricato. Coricato sulla schiena, su un fianco, sulla pancia. In poltrona, sul divano, sulla sedia a dondolo, sulla sedia a sdraio, sul pouf. Sull’amaca, se hai un’amaca. Sul letto, naturalmente, o dentro il letto. Puoi anche metterti a testa in giù, in posizione yoga. Col libro capovolto, si capisce. Se una notte d’inverno un viaggiatore – Italo Calvino
Sto leggendo Un ottimista in America, di Italo Calvino, un libro “nuovo” di questo autore, uscito nel 2014. Era già pronto nel 1961, lo stesso Calvino ne aveva corretto le bozze e scelto il titolo; tuttavia era uno scrittore molto esigente sulla qualità della propria opera, e alla fine pensò che non fosse abbastanza buono per essere pubblicato. Non so se rendiamoci conto: uno scrittore (che è pure Calvino, particolare che non sottovaluterei così alla cacchio) che dice No, questo non lo pubblico. Non è abbastanza. Naturalmente non dovrebbe essere una cosa così eccezionale, in fondo. Sei uno scrittore, ti pregi di essere critico ma anche onesto, col tuo editore ma anche e soprattutto col tuo pubblico, se non con te stesso.Tuttavia è una cosa che a leggerla così, mi sale la tristezza. Non dovrei tirare in ballo che uomini così non ne ce sono più, nella scena letteraria italiana, e poi neanche c’è più, la scena letteraria italiana, per dire. Allora, non lo farò, dai, penserò a una frase che da sola vale già tutto il libro: “La vera debolezza americana sta nell’incapacità di capire ogni altro mondo che non sia il suo. Non hanno il senso della storia perché hanno scelto la geografia, l’occupazione degli spazi”.
Ma non era abbastanza buono. Zio cane signor Calvino vengo lì e le dò uno scappellotto. Dopo lei giustamente mi può tirare in testa tutta la Treccani e io sto zitta e muta, ma uno scappellotto sul coppino io glielo tiro.
Lorenza Inquisition
DESCRIZIONE
Partendo per gli Stati Uniti, e anche durante il viaggio, spergiuravo che non avrei scritto un libro sull’America (ce n’è già tanti!). Invece ho cambiato idea. I libri di viaggio sono un modo utile, modesto eppure completo di fare letteratura. Sono libri che servono praticamente, anche se, o proprio perché, i paesi cambiano d’anno in anno e fissandoli come li si è visti se ne registra la mutevole essenza; e si può in essi esprimere qualcosa che va al di là della descrizione dei luoghi visti, un rapporto tra sé e la realtà, un processo di conoscenza. … Mi interessavano gli Stati Uniti, come sono fatti realmente, non, che so io, per un ‘pellegrinaggio letterario’ o perché volessi ‘trarne ispirazione’. Però negli Stati Uniti sono stato preso da un desiderio di conoscenza e di possesso totale di una realtà multiforme e complessa e ‘altra da me’, come non mi era mai capitato. È successo qualcosa di simile a un innamoramento.” Italo Calvino