“Le scimmie parleranno anche (…) ma lettere d’amore non ne scrivono. Nemmeno la nota della spesa, scrivono. Come sono umane le lettere d’amore, come nobilitano. Solo noi scriviamo lettere”.
La lettera d’amore – Cathleen Schine
Adelphi – Fabula
Premesso che questo non è proprio il mio genere, devo ammettere che la bella scrittura, l’acutezza nelle descrizioni di sentimenti e personaggi, mi hanno portato a terminare la lettura di questo libro che mi sento di consigliare. Un racconto in cui romanticismo e umorismo coesistono in perfetto equilibrio, che ha l’ambientazione principale in una libreria, luogo che già predispone positivamente noi amanti della lettura.
Una lettera d’amore trovata nella propria corrispondenza porta la bella libraia Helen ad interrogarsi su chi possa mai aver avuto l’ardire di rivolgersi a lei in questo modo. Col passare dei giorni cresce la curiosità e la donna si trova a scavare nelle vite di chi la circonda, un esame della personalità di coloro che potrebbero essere gli eventuali autori della lettera, che diventa così il mezzo per descrivere i personaggi con ironia e sarcasmo. Così facendo si trova a guardare con occhi nuovi le persone che la circondano, in particolare il suo giovane commesso. Può davvero un amore tra due persone cosi distanti per età chiamarsi amore? sicuramente ci piace crederlo, al di là delle convenzioni sociali e dei limiti generazionali, di cui tutti (voce narrante, personaggi e lettori) hanno piena consapevolezza.
Questo libro è un buon libro; forse non è nella linea di Adelphi, ma è ben scritto (le metafore sono bellissime), ben argomentato, piacevole, ironico, romantico, con sorpresa finale.
Non aggiungerei altro, non vorrei spoilerare troppo!
Mariagrazia Aiani
Una libreria tinta di rosa, nel New England. Una bella libraia, Helen, divorziata senza rimpianti e piena di passione per il suo mestiere. Un variegato ventaglio di clienti e commessi. E una lettera d’amore che sbuca fra la posta, in mezzo a pubblicità e fatture. Non si sa chi l’abbia scritta. Non si capisce a chi sia destinata. Ma le sue parole si insinuano nella mente di Helen, smuovono pensieri, si propagano fra gli abitanti di Pequot come un elusivo refrain, scardinando certezze e convenzioni. Fino alla sorpresa finale, che nessun lettore – si potrebbe scommettere – riuscirà ad anticipare.
Questo romanzo smaliziato e incantevole, capace di sedurre come una lettera d’amore, ci introduce con leggerezza a una difficile arte – quella di saper essere romantici senza perdere l’ironia.
Good ppost
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