Bah e ripeto bah. Premesso che mi è molto piaciuta la Elena Ferrante de “L’amica geniale” di cui ho letto tutta la serie, questo libro mi ha lasciata con delle perplessità.
Questa scrittrice ha un lessico fantastico, una scrittura scorrevole e ricca, quindi sempre piacevole, mai noiosa. La tematica è anche interessante, una donna viene tradita e lasciata dal marito: il dolore, la delusione e la perdita di un punto di riferimento la portano ad attraversare un momento di abisso in cui si trova ai confini con la pazzia. Tuttavia ho trovato tutto troppo, nel bene e nel male, la follia di questa donna lasciata che si trova a dover affrontare questo abbandono e nonostante tutto ne esce indenne, al di là della morte del cane, peraltro povero cane, i figli eccellenti che si fanno da padre e da madre e ai quali non succede nulla, il vicino che si prende cura di lei a distanza dopo una notte di sesso nemmeno così riuscita, il marito che si fa picchiare in mezzo a una strada e nemmeno una ritorsione… folle sì ma decisamente “fortunata”.
Un sacco di parolacce inutili, uno stile che non saprei come definire, trovo sia molto lontano dalla capacità dell’autrice di trattare temi difficili come ha fatto nei libri successivi.
Mariagrazia Aiani