La lista è vita.
Schindler’s List
Potrebbe apparire un po’ forzata ma leggendo questo libro, a mio avviso superbo, questa frase è risuonata spesso nella mia testa.
Eh già perché senza lista o senza la fortuna sfacciata di incappare in una recensione capace di attrarmi, questo libro non l’avrei forse letto.
Parto da una considerazione stilistica, capitoli brevi che adoro perché con tre figli che ti chiamano in continuazione o la cena da preparare e’ piu’ facile riprendere il filo del discorso, una scrittura molto chiara e capace di portarti la’ dove l’autore vuole senza mai cadere nel patetico, infine i salti temporali, seppur in un arco di tempo breve, rendono il tutto vivace e movimentato.
La storia è molto bella, si parla in parallelo della vita di Marie-Laure e di quella di Werner, lei ragazzina di dodici anni che vive a Parigi col padre ed è cieca a causa di una malattia e lui orfano che vive con la sorella in un orfanotrofio della Germania. La vita della prima cambierà quando, in seguito all’occupazione nazista, si dovrà trasferire a Saint-Malo col padre nella casa del prozio Etienne, personaggio bizzarro che da vent’anni non esce di casa, ossessionato dai fantasmi della guerra passata: qui Marie dovrà affrontare nuove sfide ed il buio della guerra.
Werner, invece, grazie ad una sua abilità speciale nell’aggiustare apparecchi elettronici, si troverà a frequentare l’accademia della Gioventù hitleriana dove verrà messo faccia a faccia con una realtà che non gli appartiene ma che, suo malgrado, lo porterà a diventare una pedina fondamentale per la caccia ai partigiani.
Non aggiungo altro, a voi il piacere di scoprire, se lo vorrete, dove li porterà tutto ciò .