Trattasi di rilettura, a distanza di una decina d’anni.
Paz l’ho scoperto (per ragioni anagrafiche) solo dopo la sua prematura morte, dopo averlo sfiorato in qualche vignetta su Tango che leggevo grazie a mio padre (da sempre lettore dell’Unità).
Ha messo in luce un talento mostruoso per la Nona Arte fin da giovanissimo, tanto da diventare (negli anni 80) una sorta di rockstar italiana del fumetto; raccontò il ’77 bolognese, raccontò l’Italia, raccontò sè stesso, raccontò l’eroina, raccontò l’ultraviolenza dopo Kubrick ma con lo humour nero di un Tarantino ancora sconosciuto. Raccontò Pertini in un modo tanto visionario e onirico che lo stesso Pertini invitò la redazione de Il Male al Quirinale. Ma lui non ci andò perchè si dimenticò , non glielo dissero, non si capisce. Disegnò la locandina de “La città delle donne” di Fellini: non piacque a lui, non piacque a Fellini, non si piacquero per niente.
Talento infinito, ballista da competizione, grandissimo narratore, fantastico disegnatore e, a leggere le testimonianze delle “persone famose che mi hanno conosciuto“, una discreta testa di cazzo.
I suoi capolavori: Zanardi, Pentothal, Pompeo.
Il ritratto probabilmente della stessa persona vista da diverse angolazioni; forse il ritratto di ogni persona.
Analizzare qui il corpus Pazienziano non ha senso e richiederebbe comunque tantissimo tempo; ma se volete avvicinarvi e conoscere uno dei massimi fumettisti italiani di sempre fatelo con questo libro.
“Se ne andò così, per un insulto cardiaco, all’età di ventotto anni. Osservando la sua foto sulla tomba, mi chiesi se il cuore fosse davvero un muscolo involontario e se quella morte non fosse il segno di una resa invincibile.”
Sbagliò solo di qualche anno, quando il cuore non resse ad una dose, probabilmente troppo abbondante, di eroina.
Alessandro Dalla Cort
DESCRIZIONE
Questa biografia ripercorre la vita di Andrea Pazienza attraverso il racconto degli amici: Sergio Staino, Milo Manara, Michele Serra, Vincino, Vincenzo Sparagna, Marcello Jori, David Riondino, Jacopo Fo, Filippo Scozzari e tanti altri. Ricostruendo i luoghi e le situazioni in cui visse e operò il grande fumettista, Giubilei ci racconta l’Italia tra gli anni Settanta e Ottanta da un’angolazione inedita.