Sedicesimo : “Quel che c’è nel mio cuore” di Marcela Cerrano.
Che dire di questo romanzo, ancora tutto al femminile, intenso e drammatico? La prima definizione che mi viene è “dolorosamente splendido” , che assomiglia ad un ossimoro, me ne rendo conto, ma mi sembra giusta per esprimere le emozioni che ha suscitato in me. La vicenda di Camila, la protagonista,sopravvissuta alla tremenda esperienza della morte del figlio, che gradualmente ritrova se stessa e si riconcilia con il suo passato proprio condividendo la lotta della sua amica Reina, prima quasi inconsapevolmente poi in modo sempre più cosciente, mi ha coinvolto più di quanto immaginassi.Come tanti Camila ha sempre cercato di dimenticare gli orrori della dittatura cilena, ha lasciato il paese e il suo esilio fisico ha coinciso con quello dall’impegno politico e dagli ideali di Dolores, sua madre. Eppure ritrova il gusto di vivere nel momento in cui nel Chapas si scontra con la realtà degli indigeni sfruttati ed emarginati, si ritrova a far parte di un gruppo eterogeneo di simpatizzanti zapatisti e, per aiutare Reina, vittima di una attentato, a portare a termine una missione di lotta clandestina, viene rapita, picchiata, umiliata. Marcela Serrano con questo romanzo, accanto alla denuncia dell’orrore di ogni dittatura, ci ricorda che la forza delle donne nasce dalla loro debolezza.
Morena Bonetti