Vita Sackville West – Passaggio a Teheran

Viaggiare è il più personale dei piaceri: con questa frase Vita Sackville West introduce i sui ricordi di viaggio in Persia. Si tratta infatti di un piacere privato difficile da comunicare attraverso la scrittura o la parola, che rischiano piuttosto di sortire l`effetto contrario, poiché non c`è niente di più noioso del viaggiatore che ti assilla con i suoi racconti. Ma la scrittirce inglese conosce il segreto per trasformare le sue esperienze in una lettura godibile e cercare di trasmettere la curiosità, il costante senso di sorpresa e la capacità di osservazione che accompagnano i veri viaggiatori.

VITA

Vita Sackville West con questo libro è riuscita ad accompagnare il lettore in terre lontane e per l’epoca misteriose.
È il 1927, il marito di Vita è stato nominato consigliere del Foreign Office a Teheran. Lei lo raggiunge compiendo un lungo viaggio che inizia dalla stazione Victoria a Londra attraversando l’Europa poi l’Egitto, Mar Rosso e Yemen per poi raggiungere la Persia. Un viaggio lungo faticoso e pieno di insidie.
Il linguaggio che usa per descrivere è ricco, emozionante e dettagliato.
Una nazione tribale, priva di strade, acquedotti, scuole, senza un minimo di sistema sanitario, corrotto all’inverosimile.
Nella seconda parte del libro, è descritta la migrazione della tribù bakhtyari, legata ai pascoli. Una bellissima descrizione di paesaggi, persone incontrate, vegetazione che muta fra altopiani e vallate. Il suo viaggio termina ai pozzi petroliferi della Anglo Persian Oil Company insediata dal 1901.
Qui Vita dimostra con la sue parole l’autocompiacimento per il suo appartenere alla razza padrona e il forte spirito coloniale proprio di moltissimi inglesi.

“In uno stato ideale, bisogna o non bisogna istruire la gente?
Io penso di no, mi pare sia necessario lasciare che chi coltiva la terra, coltivi semplicemente la terra senza essere coinvolto in speculazioni pericolose per una mente istruita a metà. Se sia umanamente giustificabile abusare della semplicità e docilità di un uomo tenendolo in una condizione di ottenebramento mentale perché più facilmente controllabile.
La mia opinione è che è giustificabile purché le autorità che lo controllano siano perspicaci”.

Olè!

Raffaella Giatti

Descrizione

Ardente e solitaria, sognatrice e cinica, amata e desiderata da uomini e donne, Vita Sackville-West a trentaquattro anni si imbarca dall’Inghilterra per raggiungere il marito diplomatico a Teheran. E’ solo l’inizio di un lungo viaggio che la spingerà fin sulle montagne impervie abitate dalle fiere tribù dei pastori Bakhtiyari.

Vita Sackville-West, Ogni passione spenta

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Il libro inizia con la morte di Lord Slane, 94enne Viceré delle Indie e politico influente. Al momento della vedovanza l’88enne Lady Slane scandalizza i suoi 6 figli peraltro poco stimati e stimabili decidendo di prendere in mano il poco che le resta da vivere dopo 70 anni passati al servizio della sua famiglia.
Trasferitasi in una piccola casa nella periferia di Londra, trascorre il tempo analizzando il corso della sua vita, come è stata e come avrebbe voluto che fosse.
Nel poco tempo che le resta da vivere, spiazza i suoi figli che l’hanno sempre considerata una donna remissiva priva di una volontà propria.
Il libro è un’analisi sul ruolo delle donne nella società, sui doveri, sul matrimonio, sulla libertà o sulla sua mancanza. Questo a cavallo del ‘900.
Menzione speciale per la figura della cameriera di Milady, la saggia Genoux.
Bello bello bello questo libro di Vita Sackville-West donna illuminata e sicuramente privilegiata.
Se vi piace la scrittura elegante, qui ci siamo.

Raffaella Giatti