Mastermind – Maria Konnikova #mastermind

 

Mastermind. Pensare come Sherlock Holmes – Maria Konnikova

Traduttore: P. Formenton

Collana: Saggi

Ebbene sì, hanno fatto anche un libro che insegna a pensare come Sherlock Holmes. In libreria, dopo una veloce lettura sulla sovraccoperta, l’avevo (pre)giudicato con un certo scetticismo, pensando di trovarmi di fronte una di quelle scemenze da “self-help” che intasano le bacheche “business e marketing” delle librerie. Sfogliandolo, mi sono ricreduto e mi sono convinto dell’acquisto.
Infatti, non ha nulla a che vedere con quei manuali di “self-help” dai toni plasticosamente enfatici. Si tratta di un libro di psicologia, che prende spunto dalle avventure di Sherlock Holmes per spiegare il ragionamento del più grande Detective mai esistito. Va al di là del semplice testo per analizzare gli aspetti del ragionamento e della personalità sia di Holmes che di Watson, cercando di farci capire gli errori comuni che noi tutti commettiamo. Ovviamente le basi sono motivazioni e pratica (e lo si capirà meglio leggendo il libro), qualità essenziali in ogni lavoro e passione che si rispetti. L’ho trovato poco banale, piacevole, a tratti divertente e ricco di consigli utili, che sto cercando di mettere personalmente in pratica. Attivare la nostra modalità Holmes mettendo da parte quella Watson, colpevole di rendere troppo poco fluida la nostra “soffitta mentale”, come la chiama sul libro. Il tutto condito con esempi tratti proprio dalle opere di Sir Conan Doyle.
Consigliato sia agli amanti dei romanzi di Sherlock Holmes, sia a chi, più semplicemente, brama di migliorare le proprie capacità di ragionamento.

Alex Grigio

L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello – Oliver Sacks #OliverSacks

“E’ un libro che vorrei consigliare a tutti: medici e malati, lettori di romanzi e di poesia, cultori di psicologia e di metafisica, vagabondi e sedentari, realisti e fantastici. La prima musa di Sacks è la meraviglia per la molteplicità dell’universo.” – Pietro Citati.

L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello -Oliver Sacks
Traduttore: C. Morena
Editore: Adelphi
Collana: Gli Adelphi

Questa volta si tratta di un saggio su alcuni casi di malati neurologici in cura, appunto, dal Prof. Sacks, che è stato un affermato neurologo, oltre che scrittore. E di neurologia parla diffusamente, narrandoci i casi di diversi suoi pazienti, ma sempre con l’occhio rivolto ai loro casi umani, alle persone che soffrono di un disturbo. In questo libro racconta diversi episodi, di vari pazienti colpiti da traumi o disturbi mentali, interessanti e sorprendenti casi clinici, e i tentativi a volte da pionieri dei terapeuti  per riavvicinare ogni malato alla “normalità” o autonomia.
Ogni capitolo tratta, con una scrittura comunque più simile a quella di un romanzo che a quella di un trattato medico, un caso: ma ogni caso è visto primariamente come un essere umano con determinate caratteristiche o peculiarità del funzionamento del proprio cervello, che lo rendono diverso dalla maggior parte degli altri esseri umani.
Direi che questo è l’aspetto che mi ha colpito più del libro: finalmente un medico che guarda la persona come un unicum specifico e speciale prima che come espressione di una malattia.

L’autore descrive i casi in maniera precisa, professionale e semplice, nonostante il linguaggio specifico; punto un poco a sfavore, anche se rimane comunque una interessante e piacevole lettura: risulta evidente, sopratutto nella seconda metà del libro, che è stato scritto verso la metà degli anni ’80. Infatti ormai alcuni termini che usa l’autore, legati agli handicap dei pazienti, non sono più utilizzati, caduti in disuso perchè portatori anche di significati che ledono la dignità dei disabili.
Evidentemente a quel tempo il problema del linguaggio corretto da utilizzare non era ancora così sentito. O comunque non aveva ancora portato a modifiche nello stesso.
Da dire che rimane sempre evidente, in tutto il testo, che l’intento dell’autore non è certo quello di mancare di rispetto ai propri pazienti. Anzi, come dicevo prima, punto di forza del suo pensiero è proprio la considerazione che ha delle persone in cura da lui.

Cecilia Didone