Tutta colpa della neve! – Virginia Bramati #VirginiaBramati

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I romanzi rosa sono favole per ragazze e donne, aiutano ogni tanto noi poverette contro il logorìo della vita moderna, e sono meglio del Cinar. I signori maschi storcono un po’ il naso e si atteggiano, loro che peraltro somatizzano se non hanno la Gazzetta dello Sport anche in vacanza, anche all’estero. Ma siccome in Italia il 70 peccento di chi legge (e lo sapete quanto miserevoli siamo noi italiani per le statistiche di chi legge, vaaaro?) è donna, se ogni tanto lasciamo perdere la roba più seria e viriamo sul rosa lasciateci stare.

Mi sono divertita molto a leggere questo libro, perchè è dolce e romantico. La scrittura è semplice, chiara, scorrevole, e si sorride spesso per l’ironia delle battute. Le commedie rosa contemporanee hanno in genere alcune caratteristiche in comune, e Tutta colpa delle neve non fa eccezione, in questo senso: c’è una lei simpatica e diretta, un lui bello ma apparentemente stronzo, almeno un viaggio in un posto da sogno, e personaggi di contorno che rientrano in categorie prestabilite. C’è la migliore amica della protagonista e la ex di lui super gnocca e glamour, c’è qualche personaggio che dà il tormento all’eroina (capo, segretaria anziana dello studio) ma ci sono genitori e amici che fanno da contrappunto e le vogliono bene.

Quello che distingue questa storia da altre non è la trama, il canovaccio è in fondo anche qui abbastanza di genere, e le dinamiche del suo sviluppo non sono tanto originali. Ma tutto ciò non importa, perchè questa è una scrittrice che ti prende e ti porta per mano in un mondo popolato da personaggi buoni, positivi, a cui la vita sorride (almeno a loro!), e tu vorresti star lì con loro per un po’ per rotolarti nei brillò delle loro emozioni e portartene un po’ a casa. Ci sono parchi innevati e la primavera, risate in un appartamento tra coinquilini, partite a carte con la mamma e discorsi di moda con una collega gnocca ma anche simpatica. Ci sono un pranzo di Natale cucinato a mano come si deve e una signora che gestisce una boutique come se fosse la tenutaria di un bordello anni venti, c’è un vecchio signore che veste come il Dandy Sgargiante nei campi della Brianza, e ci sono pasticcini, caffè, Louboutin e Milano, che non fa neanche la sua brutta figura. E’ un libro che per due ore ti porta in mezzo a gente che non esiste ma vorresti esistesse, e soprattutto vorresti esistesse vicino a te, perchè sono cordiali, allegri e calorosi come la torta di mele appena sfornata, e nella vita ci sono momenti in cui anche una semplice fetta di torta ti salva la giornata.

Quindi se avete bisogno di un paio d’ore per sognare e sentirvi bene con voi stesse, abbrancate questo libro e preparatevi a sorridere.

Lorenza Inquisition

 

Virginia Bramati, Meno cinque alla felicità

cover Bramati

Partendo dal presupposto che mi sorella ed io sui farlocchi potremmo condurre seminari, anche de na certa qualità mi permetto di dire, tempo fa lei aveva suggerito un “tutto colpa della neve (e di New York)” e io, salda come una roccia, dopo npo’ (du minuti?) l’avevo preso e letto. Molto caruccetto, aveva in sé ogni elemento decorativo tipico del farloccume e nzomma.
Perciò, quando l’altro giorno ho trovato che la Virginia aveva uscito un secondo parto, rapida e implacabile come un killer, mi ci sono ficcata.
Qua ce stanno il Natale, e le lucine, l’albero, le decorazioni, i canti, Pantagruel e 3 oche. Ah, quasi dimenticavo, c’è anche un affascinante sconosciuto, tipo il Jude dell’ammore che non va in vacanzia. Ma tu guarda te. Meno cinque alla felicità è sicuramente per la sua atmosfera natalizia un regalo da mettere in lista, o da regalare a mamme ammiche e zie varie… ma in realtà non potreste perdervelo assolutamente anche se fossimo in piena estate, perché è un gioiellino semplicemente delizioso e fru fru.

Ora però per disintossicarmi, decontaminarmi e ripulirmi dalla melassa che gronda un po’ per ogni dove, mi lancio su un thriller. Vojo suspance e mortammazzati e pure un po’ di sangue, non troppo, q.b.

Virginia Bramati – Meno cinque alla felicità

Lazzia

DESCRIZIONE

Costanza Moretti, brillante giornalista in un giornale finanziario di New York, non dovrebbe farlo, e anche il suo capo (nonché amante) è molto contrariato. Ma lei ormai ha deciso: per Natale torna in Italia, a Verate. Sua mamma e sua sorella Eleonora le sembrano troppo strane al telefono, e da quando – pochi mesi fa – il papà è morto la gestione della mitica Trattoria Moretti, nel centro del paese, è tutta nelle loro mani. Non è solo la preoccupazione, però, a indurla a partire, c’è qualcosa di molto più pressante: una voce insistente che da qualche giorno la assilla, decisa a non tacere finché non avrà ottenuto ciò che vuole. Costanza quella voce la conosce bene, da sempre… è la voce di suo padre! Allucinazioni? Non si direbbe. Suo padre ha una missione segreta e lei dovrà aiutarlo a portarla a termine: entro cinque giorni, quelli che mancano al Natale! Approdata a Verate, toccherà a Costanza pensare a tutto: sua madre ed Eleonora stanno lasciando andare la trattoria, ormai servono solo il caffè e a pochi giorni dal Natale non hanno nemmeno messo mano alle decorazioni. La sola cosa di cui si sono occupate è stato allevare le solite tre oche bianche destinate a essere cucinate per il pranzo… ma hanno anche permesso a Nuccia, l’adorata nipotina, di dar loro un nome e giocarci tutto il tempo fino a considerarle le sue migliori amiche. Ma c’è un’altra sgradita sorpresa che attende Costanza: la mamma ha affittato la stanza sopra la rimessa a un uomo di cui nulla si sa se non il nome – Andrej – e il fatto che (forse) lavora come muratore, (forse) è estone e… (sicuramente!) è molto affascinante. Costanza è decisa a riprendersi la stanza mandando via l’uomo misterioso con l’aiuto di Max Bauser, fidanzato dell’amica Annalisa detta Sassi, e si rimbocca le maniche per riuscire a far tutto… Ma molte sorprese ancora l’attendono nei cinque giorni che la separano dal Natale. E intanto, la neve comincia a cadere…