I Goldbaum – Natasha Solomons #Goldbaum #Solomons #NeriPozza

I Goldbaum – Natasha Solomons

Traduttore: L. Prandino
Editore: Neri Pozza
Collana: I narratori delle tavole
Descrizione
Attraverso pagine d’inconsueta bellezza Natasha Solomons dona al lettore una struggente storia d’amore e al contempo getta uno sguardo nuovo sulla complessità dell’identità ebraica all’inizio del xx secolo e sul ruolo delle banche nei finanziamenti alla causa bellica.
A Vienna si dice che siano così ricchi e potenti che, nelle giornate uggiose, noleggino il sole perché brilli per loro.

Bel romanzo corale di inizio novecento dove la protagonista, Greta Goldbaum, è la ricca rampolla di una stirpe di banchieri ebrei sparsi per l’europa che con i loro soldi e il loro potere influenzano non poco quella che sarà la storia narrata tra il 1911 e il 1917. Una saga famigliare di modello ottocentesco, dunque, dove sotto il nome fittizio dei Goldbaum si cela palesemente quello dei Rothschild, una narrazione molto avvincente che mescola descrizioni di interni, di abiti, di tecniche di giardinaggio, di collezioni di farfalle con discorsi di finanza e rapporti politici fra gli stati,

E qual è la novità dunque?

La novità è che questo è un romanzo storico sullo scoppio di una guerra mondiale (la Prima), visto dalla parte delle banche. Vengono quindi narrati in modo dettagliato quella che è la parte dell’influenza data da soldi, potere e prestiti più o meno concessi, tra i regni europei e americani durante la Grande Guerra; inoltre vengono magnificamente narrate le collezioni di opere d’arte e i mobili di squisita fattura, le ville e i castelli in cui esporli, gioielli, uova Fabergé, automobili, cavalli da corsa e debiti di primi ministri, e gli straordinari giardini della famiglia.

Non direi un capolavoro ma molto godibile e scorrevole, un po’ polpettone ma anche ben scritto e con alcuni dei personaggi davvero ben tratteggiati.

“Il romanzo è liberamente ispirato ai Rotschild, ma c’è molto di immaginato. Penso che ogni romanziere storico inizi con un sacco di ricerche, ma qualche volta le cose che sono vere non lo sembrano sulla pagina. Per esempio, scrivendo dei giardini dei Goldbaum, ho dovuto ridurre il numero di giardinieri e serre, perché i Rotschild ne avevano talmente tante che temevo che il lettore non potesse crederci. I personaggi del mio libro sono tutti immaginari, anche se alcuni sono ispirati dalla storia della mia famiglia”. Natasha Solomons

Anna Maria Bignotti

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Dieci inverni – Valerio Mieli #ValerioMieli #DieciInverni

10inverni

Dieci inverni, scanditi in dieci capitoli, avviluppano la storia d’amore tra i due protagonisti, Camilla e Silvestro, come una nebbia fitta in cui è difficile orientarsi e trovare la strada da percorrere. Gli stessi freddi inverni che appaiono anche come una coperta calda sempre pronta a consolarli, in un dipanarsi di incontri, scambi, battute, incomprensioni, silenzi e sguardi alla ricerca del momento giusto per entrambi. Quello che li libererebbe dalle ipocrisie e dalle incertezze, dai timori e dalle insicurezze personali.
Un racconto a due voci alternate che ti lasciano entrare nella mente di entrambi, fornendo le due facce di un’unica medaglia: la vita di due individui che cercano una realizzazione personale e un significato interiore, insieme o senza, attraverso l’inevitabile crescita e maturazione dettata dal tempo.
A fare da contorno agli eventi, le atmosfere rarefatte della laguna veneta e la rigidità intrinseca della cultura russa che fa capolino tra le pagine del romanzo.
Primo esempio, a mio avviso, di libro e film che camminano all’unisono; forse perchè il libro nasce già come sceneggiatura del film che verrà o viceversa. E a dire la verità, fotografia e colonna sonora impreziosiscono e amplificano notevolmente il pathos all’interno della pellicola.

“Quella costante speranza e attesa di un’esperienza o di una persona che ci cambierà la vita chiarendoci finalmente il senso di tutto, il motivo per cui esistiamo, quella speranza e l’emozione che quella speranza porta con sé, è secondo me l’essenza dell’essere giovani.” (Silvestro)

“[…] era l’unico capace di togliermi di dosso quel rumore di fondo che è l’impressione che il mondo sia tutto sommato qualcosa di piccolo e poco interessante, e che l’unica cosa sensata sia aspettare di morire con la maggiore serenità possibile. Silvestro questa certezza me la faceva dimenticare.” (Camilla)

Oltre alla copertina, aggiungo anche foto tratte dal set che trovo necessarie a completare il racconto. Consigliatissimi, entrambi.

Owlina

DESCRIZIONE
Una chiocciola percorre in media 5-6 centimetri all’ora. Per fare il giro completo di Venezia impiegherebbe circa dieci anni.

È l’inverno del 1999.
Un vaporetto attraversa la laguna di Venezia. Camilla, diciottenne appena arrivata dal paese per studiare letteratura russa, nota tra la folla un ragazzo. Anche lui porta con sé una valigia, anche lui è appena arrivato. I due iniziano a guardarsi: lei è timida e finge di leggere un libro, Silvestro invece è sfacciato e nasconde la sua inesperienza dietro un’ingenua spavalderia. E quando il vaporetto attracca, decide di seguire Camilla per le calli nebbiose di un’isola della laguna. Così comincia un’avventura lunga dieci anni, che porterà i due ragazzi dalla Venezia quotidiana degli studenti fino alla straniante frenesia di Mosca, con i suoi teatri e le enormi strade trafficate. Camilla e Silvestro vivranno altre storie d’amore, si scriveranno, saranno coinquilini nella stessa casetta, ospiti a un matrimonio nella campagna russa e poi ancora passanti distratti nell’affollato mercato di Rialto. Saranno di volta in volta nemici, amici, conoscenti, innamorati, vicini o distanti.
Dieci inverni è una storia d’amore, o meglio il prologo di una storia d’amore, raccontata a due voci: ogni inverno è una finestra aperta a curiosare nella vita di due persone che non si perdono mai del tutto e intanto crescono, segnate dal difficile e splendido ingresso nell’età adulta.