#J.C.Izzo #Casino Totale #cassis

“Ogni anno, cancellavo dalla mia agenda gli amici che facevano discorsi razzisti. Trascuravo coloro che sognavano solo macchine nuove e vacanze al Club Med. Dimenticavo tutti quelli che giocavano al lotto. Amavo la pesca e il silenzio. Camminare sulle colline. Bere del Cassis freddo. Del Lagavulin, o dell’Oban, tardi nella notte. Parlavo poco. Avevo le mie idee su tutto. La vita, la morte. Il Bene, il Male. Andavo matto per il cinema. Ero appassionato di musica. Non leggevo più i romanzi contemporanei.

E più di tutto, mi facevano schifo i pavidi, i mollaccioni.

J. C. Izzo, Casino Totale

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52 libri di Paolo Tomasi #50libri #Lista2016

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Nonostante il nome del gruppo e nonostante capisca la rotondità del numero 50 il mio obiettivo è sempre stato 52 libri: uno per ogni settimana dell’anno. Relativamente all’anno solare mi è sempre sembrata una cifra più sensata. Devo dire che con una figlia neonata non è stata impresa da poco ma ho comunque portato a casa il risultato, senza nemmeno troppe scorciatoie. Non ho rispettato la lista proposta perché almeno nel tempo libero mi piace leggere quello che mi pare.
Perciò chi ne ha voglia può trovare qui sotto l’elenco dei libri che ho letto nel 2016, ovviamente in rigoroso ordine cronologico di lettura.
Devo dire che sono molto soddisfatto.

1. “Buonanotte Signor Lenin”, di Tiziano Terzani (ricco e interessante);
2. “Whole vegetale e integrale”, di Colin Campbell (se non siete pronti a rinunciare alla carne e ai formaggi è meglio che non lo leggiate);
3. “La notte”, di Elie Wiesel (libro breve ma ad altissima densità di contenuto ed emozioni);
4. “Razza di zingaro”, di Dario Fo (so che Fo ha scritto questo libro e so anche che nel 1997 ha vinto un Nobel per la letteratura: le due cose mi sembrano incompatibili) ;
5. “Sentieri sotto la neve”, di Mario Rigoni Stern;
6. “A volte ritorno”, di John Niven (libro impresentabile, pessimo, ma me l’ha regalato a Natale mia nipote tredicenne perciò per me è comunque bellissimo);
7. “Aspettando l’alba”, di Mario Rigoni Stern;
8. “Le due chiese”, di Sebastiano Vassalli;
9. “I promessi sposi”, di Alessandro Manzoni (resta ancora e sempre un po’ oltre le mie possibilità);
10. “Marco e Mattio”, di Sebastiano Vassalli;
11. “I celti in Italia”, di Venceslas Kruta e Valerio Massimo Manfredi (tante informazioni, poca meraviglia);
12. “La notte della cometa”, di Sebastiano Vassalli;
13. “Pensare l’islam”, Michel Onfray;
14. “La tomba di Alessandro”, di Valerio Massimo Manfredi;
15. “Violenza e islam”, di Adonis (per quelli del relativismo culturale…) ;
16. “Il signore delle vigne”, di Noah Gordon;
17. “Questa vita”, di Vito Mancuso” (riflessioni riflessioni riflessioni…);
18. “Il nazista ebreo”, di Georg Rauch (credevo in una storia più sorprendente);
19. “Danubio”, di Claudio Magris (per comprenderlo completamente ci vorrebbe una Laurea in letteratura germanica, ma ho comunque intuito perché molti lo definiscono un capolavoro);
20. “La fata Carabina”, di Daniel Pennac;
21. “Stella del mattino”, di Wu Ming 4 (ho incontrato l’autore, una di quelle persone che quando parla non ti guarda mai negli occhi…nonostante questo il libro merita di essere letto);
22. “Il paradiso degli orchi”, di Daniel Pennac (è il terzo libro di Pennac che leggo in vita mia: è il terzo che non mi convince);
23. “Le serate di Medan”, di Zola, Maupassant, Huysmans, Céard, Hennique, Alexis (6 racconti, tutti belli);
24. “Nelle tempeste d’acciaio”, di Ernts Jünger (un lungo diario di fatti a cui manca, secondo me, un po’ di approfondimento interiore);
25. “Il piccolo regno”, di Wu Ming 4;
26. “Kitchen”, di Banana Yoshimoto (volevo leggere tre libri della Yoshimoto ma dopo aver concluso la lettura di questo, che è considerato il suo libro più famoso, ho deciso di finirla qui);
27. “Sentiero luminoso”, di Wu Ming 2 (tantissimi spunti e altrettante polemiche);
28. “I pascoli del cielo”, di John Steinbeck;
29. “Addio alle armi”, di Ernest Hemingway;
30. “Made in Sweden”, di Anders Roslund e Stefan Thunberg;
31. “Il progetto Lazarus”, di Aleksandar Hemon; (di Hemon ho letto un libro bellissimo, uno bruttissimo e questo…di cui però alla fine non ho ben capito il significato)
32. “Navi Perdute”, di Naomi Williams (erano anni che sognavo un romanzo sul conte di La Perouse ma questo non mi ha soddisfatto come speravo);
33. “Spy story love story”, di Nicolai Lilin (troppe ingenuità);
34. “Se non ora quando”, di Primo Levi;
35. “La cripta dei cappuccini”, di Joseph Roth (una bella sorpresa);
36. “La corriera stravagante”, di John Steinbeck (capita che alcuni scrittori americani, seppur famosi, in certi libri forniscano prove assolutamente inconsistenti);
37. “Un americano tranquillo”, di Graham Greene;
38. “Viaggio al termine della notte”, di Louis Ferdinand Celine (Capolavoro stilistico! E non solo stilistico. Peccato per le bestemmie, presumo che nell’intenzione dell’autore servissero a impreziosire il libro);
39. “Novecento”, di Alessandro Baricco (ben scritto, ma quando l’ho finito mi sono chiesto “E quindi?”);
40. “Colazione da Tiffany”, di Truman Capote;
41. “Ogni cosa alla sua stagione”, di Enzo Bianchi;
42. “Il sentiero dei nidi di ragno”, di Italo Calvino (libro bellissimo, non ci avrei scommesso un rublo);
43. “La storia di Kullervo”, di John Ronald Reuel Tolkien;
44. “Nahui”, di Pino Cacucci (dell’autore non so se mi dispiaccia di più il nome o il cognome, ma i suoi libri li apprezzo come raramente mi capita con gli autori italiani);
45. “Spezzare il pane”, di Enzo Bianchi (noioso e pieno di ripetizioni);
46. “Il bar delle grandi speranze”, di John Joseph Moehringer (100 pagine in meno e sarebbe un gran libro);
47. “Teutoburgo”, di Valerio Massimo Manfredi;
48. “Sir Gawain e il cavaliere verde”, di John Ronald Reuel Tolkien;
49. “Mahahual”, di Pino Cacucci;
50. “La marcia di Radetzky”, di Joseph Roth (più pesante rispetto all’altro suo libro che ho letto quest’anno);
51. “Il buio e il miele”, di Giovanni Arpino;
52. “Rinascimento privato”, di Maria Bellonci (una visione d’insieme impressionante)