Una bambina – Torey L. Hayden

Sheila fu assegnata alla classe di Torey Hayden per “bambini speciali” all’età di 6 anni dopo aver legato a un albero un bambino di 3 anni e averlo gravemente ustionato.

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Una bambina è la storia di come l’insegnante riuscì a fare emergere le incredibili capacità di questa bambina torturata. Alcune parti di questo libro – le orribili molestie sessuali – vi faranno arrabbiare. Altre – la tranquilla descrizione fatta da Sheila della sua rabbia, paure e dubbi – vi faranno piangere. E altre parti ancora – la graduale presa di coscienza di Sheila delle proprie capacità – vi rallegreranno. Qualunque sia la vostra reazione, credo che sarete d’accordo che da molto tempo non avevate letto un libro con l’impatto emotivo di Una bambina.
New York Times Book Review

“Certi aspetti della loro vita io non li avrei mai capiti, perchè, nella mia esistenza, una casa riscaldata e la libertà da violenza, fame e scarafaggi erano tutte cose scontate. Non avevo mai avuto motivo di pensare il contrario. Adesso che ero adulta avevo imparato che c’erano persone che vivevano in modo diverso dal mio, riuscivo ad accettarlo, ma non a capirlo davvero. Credo che nessuno lo possa, a meno di non viverlo in prima persona”.

Una bambina è un libro molto emozionante, trascinante e davvero commovente. L’impatto iniziale è piuttosto forte, è una storia vera, di una piccola di sei anni gravemente disadattata che viene assegnata a una classe di bambini “speciali” in cui una insegnante (e psicologa) e due assistenti si occupano di cercare se non un reinserimento dei piccoli, perlomeno di creare un ambiente didattico che li stimoli e li aiuti. Siamo alla fine degli anni ’70, non sono ancora previsti docenti di sostegno presenti nelle classi con uno o più alunni “certificati” diversamente abili, insieme a tutti gli altri bambini. Si preferiva mettere i disadattati e anche i disabili tutti insieme sotto la supervisione di un unico insegnante. In questo libro si racconta per intero l’unico anno scolastico che vide protagonisti la piccola Sheila e l’autrice del romanzo,  che qualche tempo dopo decise di raccontare tutta la storia mettendola per iscritto. E’ ovviamente il tipo di libro in cui il contenuto e la storia sono più interessanti e coinvolgenti di quanto lo potranno mai essere lo stile di scrittura o la bravura dell’autrice, ed è uno dei pochi romanzi che su amazon e goodreads non ha neanche un parere al di sotto delle 3 stelle.

Sheila arriva a sei anni nella classe di Miss Hayden con un passato drammatico: abbandonata a quattro anni in un’autostrada dalla madre adolescente che stava scappando di casa, vive da allora in una baraccopoli con il padre alcolizzato. Non parla e non riesce a controllare terribili scatti di ira che la lasciano in preda a vere e proprie convulsioni. A casa sua non ci sono acqua corrente nè una toilette, bagna spesso il letto ma arriva a scuola indossando sempre lo stesso paio di pantaloni e maglietta, gli unici che possiede. Come scioccante risposta alle proprie orribili condizioni di vita, dove sopravvive solo il più forte, ha legato un bambino a un albero dandogli fuoco, e mentre le autorità si consultano su come comportarsi riguardo all’internamento di una paziente così piccola, decidono di “parcheggiarla” nella classe di Miss Hayden.

Nel corso di cinque lunghi mesi di piccoli passi avanti e ritorni di crisi, la docente riuscirà a calmarla, a insegnarle a prendersi cura di sè stessa, a farla parlare e interagire quasi normalmente con tutti, per scoprire poi con grande soddisfazione che la bambina supera brillantemente tutti i test dimostrando un QI ben sopra la media. Grazie a questo, e anche alla buona volontà dei genitori del bambino ustionato che non vollero una persecuzione penale, e all’aiuto di alcuni altri insegnanti ed educatori, Sheila potè poi frequentare una classe normale e da lì proseguire un percorso di reinserimento totale.

Ci sono purtroppo anche un episodio di violenza sessuale sulla bambina, insieme a storie davvero tristi dei suoi compagni di scuola. Tuttavia, stranamente, per me rimane un libro ispiratore, forse solo per il fatto di vedere che anche in situazioni di così totale degrado c’è qualcuno che tiene a prendersi cura di questi bambini, e  anche per il coraggio e l’onestà che traspirano dalle loro parole.

“Potrebbe rovinarli mentre stanno nascendo”. Scoppiò in singhiozzi. “E’ quello che ha fatto la mia mamma. Ecco perchè sono matto”.

“Oh Peter, non è vero” – dissi.

Mi si avvicinò e mi mise la testa in grembo, piangendo. “Sì, è vero”.

“No, non è vero. Non so perchè ti sei fatto quest’idea, ma è sbagliata!”.

“Peter, tu non sei matto” disse William. “Nessuno è matto, in realtà. E’ solo una parola, vero, maestra Torey? Solo una parola. E nessuno è solo una parola”.

Lorenza Inquisition

One child – Torey Hayden Una bambina

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Ed è con One Child (Una bambina) di Torey Hayden che raggiungo il mio traguardo (di 25 ahimè, ma non demordo e ci riprovo nel 2016!) annuale.
Commoventissima storia vera del recupero di una bambina violenta di 6 anni che viene inserita in una classe speciale capeggiata dalla maestra Torey, che accoglie i casi disperati della scuola di appartenenza.
E’ il racconto sincero della stessa insegnante che ci accompagna dall’arrivo della bambina in classe fino alla fine dell’anno attraverso quella routine (dagli atti vandalici iniziali alla presa in carico degli altri studenti, passando per l’igiene personale e la graduale costruzione dell’autostima) che la condurrà ad una maggiore consapevolezza e indipendenza.
Molto emozionante.

Owlina

DESCRIZIONE

Una bambina (One Child) è un romanzo di Victoria Lynn Hayden, nota come Torey Hayden. La storia è stata scritta dall’autrice in otto giorni. La prima edizione del libro è stata pubblicata in lingua inglese nel 1980, in seguito è stato pubblicato in altre 27.

Da questo romanzo è stato tratto il film per la televisione Untamed love di Paul Aaron del 1995. Ha ispirato inoltre un’opera di teatro ed uno spettacolo di marionette in giapponese.

Sheila fu assegnata alla classe di Torey Hayden per “bambini speciali” all’età di 6 anni dopo aver legato a un albero un bambino di 3 anni e averlo gravemente ustionato.

UNA BAMBINA non è nato come libro. Torey lo ha scritto come storia personale per registrare la sua straordinaria esperienza con Sheila. è stato solo dopo averlo terminato che ha preso in considerazione la possibilità di pubblicarlo.

E’ il primo libro di Torey e anche la primissima cosa che lei abbia presentato per la pubblicazione. La storia è stata scritta molto rapidamente, in soli otto giorni dall’inizio alla fine. Ci sono voluti solo 42 giorni dal momento in cui ha iniziato a scrivere “Una bambina” a quello in cui ha firmato un contratto con G.P. Putnam’s Sons per la pubblicazione.

UNA BAMBINA è la storia di Torey Hayden del suo tentativo di fare emergere le incredibili capacità di questa bambina torturata.

Alcune parti di questo libro – le orribili molestie sessuali – vi faranno arrabbiare. Altre – la tranquilla descrizione fatta da Sheila della sua rabbia, paure e dubbi – vi faranno piangere. E altre parti ancora – la graduale presa di coscienza di Sheila delle proprie capacità – vi rallegreranno.

Qualunque sia la vostra reazione, credo che sarete d’accordo che da molto tempo non avevate letto un libro con l’impatto emotivo di UNA BAMBINA.
New York Times Book Review