Quattro racconti brevi e uno lungo, ognuno con un tema nero di sottofondo: la psicosi, la vendetta, la rabbia, l’invidia, la prepotenza, a volte tutti mescolati insieme. La Lackberg è nota per una sua serie di romanzi di successo con una coppia di investigatori molto cari al pubblico, che qui non sono presenti, o appaiono solo di sfuggita come comprimari. Ne consegue che in generale chi è abituato ai suoi ritmi più lunghi e alle sue trame più complicate non ha molto apprezzato questi racconti, ma io devo dire che mi ci sono divertita. Sono storie brevi, in genere molto psicologgiche ma con personaggi sempre umani, e a volte il delitto non è che un espediente per mettere allo scoperto sentimenti e ri-sentimenti. Classico paesaggio e clima scandinavi, neve, ghiaccio, freddo, muffole e caffè speziati. Se devo trovare un difetto è che sono storie che avrebbe potuto scrivere cinquant’anni fa Agatha Christie, e cio è bello, per me è una conferma di un certo talento, nella scrittrice. Ma non ci sono personaggi all’altezza di Miss Marple o Poirot, e questa è ahimè una triste verità.
Comunque consigliato, per amanti del giallo classico, no gore, no splatter, neanche un cicinin di sangue, tutto lindo e pulitino come una camicia di flanella appena tirata fuori calda calda dall’asciugatrice.
Lorenza Inquisition
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