John Steinbeck – La luna è tramontata #JohnSteinbeck

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“Alle dieci e 45 tutto era finito. La città era occupata, i difensori abbattuti e la guerra finita. L’invasore s’era preparato per questa campagna con la stessa cura che per altre di maggior ampiezza”.
Dall’incipit si percepisce subito che “La luna è tramontata” è una storia di guerra: l’invasione lampo di una città militarmente poco difesa sulla costa norvegese da parte delle truppe tedesche, durante la seconda guerra mondiale.
In poche ore una cittadina viene conquistata e i suoi abitanti rassegnati si assoggettano al volere nazista, cominciano a lavorare per loro. Lo scopo di questa conquista, strategica per i tedeschi, è il carbone.
Può capitare però, che anche se un popolo si dimostra passivo ed è militarmente inferiore agli invasori, abbia un moto di orgoglio e facendo leva sulla propria dignità, può capitare che si ribelli.
Un episodio solo, di un uomo che non vuole padroni può bastare a scuotere le coscienze, l’anima degli oppressi e fomentare la rivolta.
La luna è tramontata è un storia di libertà e ribellione, ma anche se nel suo complesso la storia ha coraggio e fierezza per me resta un occasione mancata per l’autore di Uomini e topi di farne l’ennesimo capolavoro. Avrebbe potuto caratterizzare meglio i personaggi e rendere più strutturata la storia, 150 pagine sono davvero poche per raccontare le vicende contenute.
” Gli uomini liberi non possono scatenare una guerra, ma una volta che questa sia cominciata possono continuare a combattere nella sconfitta.
Gli uomini-gregge, seguaci di un capo, non possono farlo, ed ecco perché sono sempre gli uomini-gregge che vincono le battaglie e gli uomini liberi che vincono le guerre”.

Daniele Bartolucci

Novella degli scacchi – Stefan Zweig #StefanZweig

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Zweig scrisse la novella degli scacchi nel 1941 poco prima del suo suicidio avvenuto in Brasile dove si era rifugiato per sfuggire al nazismo. Novella degli scacchi (Schachnovelle, 1941) è il suo ultimo racconto, l’autore si ispirò ai suoi ultimi giorni di vita a Petrópolis (Brasile), dove, esule, aveva quasi come unica distrazione una scacchiera.

Il racconto di svolge su una nave che va da NY a Buenos Aires, dove durante il viaggio alcuni appassionati di scacchi sfidano a una serie di partite un passeggero, campione mondiale. L’atmosfera è tesa, e Zweig è un maestro nel costruire un clima di attesa, suspense, mistero.
L’impianto della novella è magistrale, l’autore crea delle geometrie che si incastrano alla perfezione. Attorno a una scacchiera si incontrano i personaggi, ognuno con la propria storia che viene raccontata e allacciata al gioco degli scacchi. Una struttura complessa piena di intrecci ma che si dipana chiaramente.
Il nazismo incalza e la scacchiera sembra quasi voglia diventare un rifugio all’orrore imminente.
Ve lo consiglio di cuore.

Raffaella Giatti