Il lago errante – Sven Hedin #SvenHedin @LuniEditrice

Il Lago Errante è il Lop-nor, nel bacino del Tarim, dead heart, “cuore morto dell’Asia”, al centro del Turkestan cinese e dei suoi repulsivi deserti. La sua incerta collocazione, che ha costituito un vero rompicapo per esploratori e cartografi, sta quasi a metafora della labirintica complessità dello spazio geografico. Alla sua ricerca Sven Hedin, l’ultimo dei grandi esploratori del XX° secolo, ha dedicato questo libro. Al quale si aggiunge un aggiornamento sugli effetti nefasti della recente colonizzazione cinese, che ha portato a una conclusione imprevista della vicenda: il Lop-nor è scomparso.

Una leggendaria spedizione nella parte iniziale della via della seta: nello Xinjang cinese. Intorno al 1920 l’antico Lop Nor, grazie soprattutto al cambiamento del corso dei suoi affluenti, ritorna nella sua posizione originale, o almeno di cui abbiamo i primi cenni scritti intorno al 330 d.c.

Lo storico esploratore della via della seta Sven Hedin, nel 1934 dopo di 2 anni di tentativi, parte con una squadra che deve barcamenarsi tra le limitazioni dei russi bianchi e del governo cinese (potranno portare con loro un solo badile, per evitare che facciano scavi archeologici), per ricostruire i confini, la posizione e le caratteristiche di questo lago.Oggi il lago non esiste più, la zona è fortemente radioattiva per via di quasi 50 test nucleari per l’atomica cinese (come la chiamerebbe Guccini), e tutto quello che lui descrive nelle pagine, tranne le rilevazioni archeologiche, non c’è più…Dal nostro mondo fatto di riprese con un semplice telefonino e un drone, sembra quasi di leggere una storia di 500 anni fa, eppure non sono passati nemmeno 100 anni.

Non è un libro per non amanti del genere, può risultare anche noioso se non si è appassionati alla storia della via della seta, e di come alcuni dei suoi gioielli sono arrivati a noi; chi invece è appassionato di questo mondo e culture, può includerlo negli imperdibili.

Roberto Sensidoni

Sven Hedin in questo straordinario viaggio tradusse in realtà una sua intuizione scientifica: esisteva un lago che era scomparso e che era di recente ricomparso, un lago di grandissime dimensioni, su quella che era stata la più importante strada conosciuta al mondo, la Via della seta. Questo libro è il supremo coronamento di una vita di avventure, di spedizioni in territori inesplorati dove mai piede d’uomo aveva toccato il suolo, di fatiche, di freddo pungente e tempeste.

Traduttore: Carlo Diano Editore: Luni Editrice Collana: Sol Levante

Anno edizione: 2016

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Controvento – Federico Pace #federicopace #recensione #controvento

Storie e viaggi che cambiano la vita

Controvento – Federico Pace
Super ET Opera Viva

Nel gennaio 1975 Keith Jarrett suona a Colonia quello che è il suo concerto più famoso e memorabile, quel Koln Concert fatto di una serie di improvvisazioni così intensamente vivaci, struggenti e sensuali da togliere il respiro.
Quel giorno Jarrett era partito la mattina presto da Losanna e aveva percorso i quasi 700 chilometri di distanza a bordo di una Renault 4. Non un viaggio all’insegna dalla comodità, temo.
In realtà avrebbe dovuto viaggiare in aereo, ma per quegli strani ghiribizzi della vita aveva deciso di usare l’auto, come nelle tappe precedenti del tour. Arrivò a Colonia insonne e stanco di 8 ore di macchina e non trovò il pianoforte che aveva espressamente richiesto. Non è famoso per il suo bel carattere, Keith Jarrett. Si rifiutò di suonare, fu convinto all’ultimo e fece qualcosa di straordinario: sfogò l’insonnia e la stanchezza del viaggio sulla Renault 4 sopra l’incolpevole, sbagliato pianoforte. Il giorno dopo, quando sentì la registrazione, non parve vero neppure a lui che quella musica fosse così perfetta.

Il libro di Federico Pace è l’insieme di tanti frammenti come questo. Tanti brevi o lunghi viaggi (in auto, in treno, in nave, in aereo) che per un motivo o per l’altro hanno rappresentato svolte memorabili o decisive nelle vite dei protagonisti.
Il breve passaggio in auto verso casa che il giovane scrittore Adolfo Casares diede a Jorge Luis Borges che fu la nascita di un’amicizia durata tutta la vita, l’estenuante viaggio in nave di Gauguin verso Tahiti, il viaggio in auto di Joni Mitchell nel Sud degli Stati Uniti, sola con se stessa per dimenticare un amore. E poi ancora il viaggio in treno di Frida Khalo da Boston al Messico verso sua madre che muore, il viaggio di David Bowie sulla Transiberiana, il suo “ritorno sulla terra”. Ma anche il viaggio di un bambino sollevato in aria dalle braccia del padre, verso l’alto, verso il cielo: il cammino di Van Gogh alla ricerca di Jules Breton, pittore da lui tanto amato, il rocambolesco viaggio in auto di Oscar Niemeyer, l’architetto che si inventò la città di Brasilia, e tanti altri personaggi più o meno conosciuti.

Poche pagine per ogni racconto, la narrazione totalmente incentrata su uno specifico viaggio e su quello che ha rappresentato: il cambiamento, la svolta, la crescita, il distacco… o la morte, come il ragazzo che volò dall’Africa a Londra nascosto nell’incavo delle ruote d’atterraggio di un aereo.

Pace si avvale dell’aiuto di diari, biografie, vecchi giornali, ricordi dei protagonisti, e di quel briciolo di licenza poetica necessario in un libro come questo.
Il tono, secondo me, è un po’ troppo lirico e vagamente sussiegoso (ma credo che dipenda dal fatto che sono dovuta andare a cercare su Wikipedia chi fossero alcuni dei personaggi citati….. 🙂 però il risultato è interessante, piacevole e in alcuni casi commovente.

Anna LittleMax Massimino

DESCRIZIONE

Dai colori dell’India ai segreti del Monte Athos. Dalla sterminata cordigliera dell’America Latina agli ipnotici silenzi della Siberia. Dalle dolci sinuosità della Moldava fino al Pacifico e oltre. Dalle antiche vie che costeggiano il mare alle strade che uniscono le grandi città. Il viaggio in auto di Oscar Niemeyer lungo oltre mille e duecento chilometri da Rio de Janeiro fino a Brasilia per dare vita a una città mai esistita prima. Il cammino a piedi di Vincent Van Gogh tra il Belgio e la Francia nell’inverno in cui finí per capire cosa gli serviva davvero per diventare pittore. La soglia inattesa con cui è costretta a misurarsi Frida Kahlo. La fuga di Joni Mitchell dalle battaglie meschine della fine di un amore. La corsa insonne di Keith Jarrett verso Colonia. Controvento racconta le storie di chi, attraversando un ponte, mettendosi su una strada, salendo su un autobus o un treno, ha trovato in un giorno, in un istante, il modo di cambiare e trasformarsi. I viaggi hanno segnato la vita di molti e di molti altri la segneranno nel tempo che verrà: perché l’altro e l’altrove hanno sempre in serbo qualcosa che non abbiamo ancora conosciuto, che lenirà il nostro dolore e ci schiuderà il passaggio verso la strada poco battuta.