Battle Royale – Koushun Takami #BattleRoyale

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La mia ultima fatica. Eh sì, proprio fatica! Sì perché il balordo di un Takami ha preteso di introdurre buona parte dei personaggi tutti nel primo capitolo, di una decina di pagine. I personaggi sono 42, e hanno tutti nomi giapponesi. Tra le ragazze, c’è Yuko, Yukie, Yuka e Yukio. Quindi sì, fatica. Ma una volta armata di carta e penna, e organizzata una lista di 21 maschi e 21 femmine, in colori diversi, ognuno con le proprie caratteristiche, il libro ha cominciato a scorrere (attorno al quinto capitolo).
Perfetto per il punto giapponese della disfida, per quelli che il tono lirico non lo reggono: stile freddissimo e pungentissimo, scarno e affilato. Rapido e tagliente, senza attese e senza pause.
La storia la conoscono un po’ tutti: 42 quindicenni vengono chiusi in un’area e costretti a uccidersi tra loro, finché non rimarrà un solo vincitore. Con questa lettura, conoscerete il nonno di tutti gli Hunger Games e di tutto quel filone lì.
I protagonisti non si può dire che siano ben costruiti, perché di loro si scopre l’essenziale, però sono coerenti con loro stessi, sono verosimili. C’è anche da dire che ad alcuni non fai in tempo ad affezionarti…
Lo consiglio vivamente, ma solo a chi se la sente di fare uno sforzo nei primi capitoli! Allego foto dei miei appunti, non li guardate troppo sennò vi beccate qualche spoiler!

Martta Loves

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Norwegian wood – Haruki Murakami #NorwegianWood #HarukiMurakami

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Avete presente quando un libro piace a tutti, ma proprio a tutti, e voi invece siete certi di detestarlo anche senza averne visto la copertina? Ecco io di Murakami non ho letto proprio un cavolo ed ero convinta che non facesse per me. In generale la roba giapponese non mi piace, mi fa schifo pure il sushi, ed è tipo l’unico cibo straniero di cui non mi droghi continuamente. Proprio il Giappone mi annoia a distanza, appena vedo un alberello in fiore stilizzato o un manga o una graziosa geisha con il ventaglio già partono gli sbadigli.

E invece questo non so perchè l’ho comprato, ero in pieno attacco bulimico da telo mare dell’einaudi e ho deciso proviamo.
Le prime dieci pagine una pesantezza, tutti quei prati e venticello ed alberi in fiore e la deliziosa Naoko con le piccole orecchie. Già meditavo di buttarmi sotto un treno con tutto il libro.
Però il mio pullman aveva due ore di ritardo, e non avevo altro con me, e dovevo andare avanti o mi sarei uccisa di noia. E piano piano questo libro mi ha tirato dentro che neanche il gioco Jumanji.

E’ la storia di un tizio scialbo che ha veramente tutte le sfighe del mondo, e che si innamora solo di gente strana e se possibile 200 volte più sfigata di lui. Ci sono dialoghi che sono poesia pura. Un paio di volte mi ha persino fatto ridere, di quelle risate amare per la tristezza della situazione. Descrizioni meravigliose. Personaggi come Midori che secondo me sono la perfezione. L’intero libro ha un’eleganza che non conoscevo nella narrativa, un ritmo bellissimo, e insomma ti tira dentro davvero un pò. Un pò di dettagli inutili buttati qui e lì, che funzionano nell’insieme come se fossero indispensabili. Perfetto. Non avrei cambiato nulla. Anzi forse sì. Le descrizioni del cibo giapponese che come ho detto mi fa davvero orrore.
Se non l’avete fatto, leggetelo!

Marzia Akosua Raimondo