Le città invisibili, Italo Calvino

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Oddìo, ma che vi posso dire di questo libro? E’ di Calvino, del quale sto leggendo assai tardivamente l’opera omnia perchè uscii da scuola con la convizione che fosse uno scrittore per ragazzini, mai studiato, letti giusto due libri assegnati dalla prof -criminale! cosa mi ha levato!!!-  tanto per toglierselo dal programma (il Barone rampante e Marcovaldo). E avendo vissuto nell’ignoranza per anni, adesso rimedio.

E comunque ha già detto Lazzìa nel suo post qua: https://cinquantalibri.wordpress.com/2014/09/07/italo-calvino-le-citta-invisibili-2/

Ma tornando a bomba, che si può dire di un libro così?

Niente.

Ci sono libri scritti bene, scrittori molto bravi, e poi c’è Italo Calvino.

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Italo Calvino, Le città invisibili

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L’inferno dei viventi non qualcosa che sarà; se ce n’è uno è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno e farlo durare e dargli spazio.

Italo Calvino da: Le città invisibili (1972)

http://youtu.be/tep-Zjc76zA Baricco-Vacis