
Ho letto tempo fa questo libbricino che assembla interviste pubblicate da GQ America ai Nirvana, ai produttori, ingegneri del suono, amici e parenti, dal periodo dell’uscita di NEVERMIND fino a dieci anni dopo il suicidio di Cobain. Trattandosi di una summa di pezzi copincollati, non è esattamente un libro ponzatissimo e molte cose già si sanno e sapevano, ma io l’ho trovato molto interessante. Datosi che dubito verrà mai tradotto e pubblicato in Italia, butto un riassunto mazzancollo. E lo traduco pure, tanto per.
In 1991 pop music had just about bottomed out. Hair metal and prefab boy bands ruled the charts. But that June, three grungy dudes from Washington recorded an album that changed everything. Nirvana’s “Nevermind” would sell 25 million copies, alter the course of music and fashion, and transform Kurt Cobain into the reluctant voice of a generation.
CHRIS CORNELL, cantante, Soundgarden.
I giovani che ascoltavano rock’n’roll non avevano effettivamente nessuno con cui identificarsi in quegli anni. C’era solo questa serie infinita di video su MTV con quarantenni insieme alle loro mogli modelle che litigavano su una Jaguar. Poi mostravano i Motley Crue arrivare dal parcheggio al backstage del concerto su un elicottero. Tutta roba che diceva: abbiamo una vita che voi non avete. Poi sono arrivati i Nirvana, e sembravano i ragazzi con cui andavi a scuola.
SAM BAYER, regista (Smell like teen spirit)
All’improvviso tutte le band di capelloni che cantavano cazzate truccati, con rossetto e mascara, sembravano solamente una massa di stupidi. Sentivi che c’era una rivoluzione in corso, e quella canzone era l’inno, la chiamata alle armi.
DAVID GROHL, batterista
Facevamo più o meno una canzone al giorno. Cominciavamo nel pomeriggio.
JEFF SHEEHAN (assistant engineer, Nevermind)
La prima incisione che abbiamo fatto, Kurt ha cantato una canzone una volta, e poi si è levato le cuffie. Butch mi ha guardato: Ha finito? ma che cazzo?
Kurt entrò nella sala di controllo, e Butch gli chiese: Kurt, ascolta, vuoi…la riproviamo? la canti ancora? e Kurt “No va bene così”. Lo sguardo di Butch diceva Oh cazzo. Kurt aveva sbagliato qualche nota. Ma per lui, riprovare o doppiare il missaggio era come barare.
DAVID GROHL
Kurt era ancora aggrappato alla sua etica punk rock da vecchia scuola. Era proprio convinto di quella merda. Perciò Butch doveva trovare vie per aggirare il problema.
BUTCH VIG (produttore, Nevermind)
Gli dicevo, facciamo una incisione per riscaldare la voce. E la registravo. E poi gli dicevo: fammi un po’ di strofe, devo capire i livelli dell’equalizzatore. E registravo pure quelle.
JEFF SHEEHAN
Penso che per ogni canzone facessimo tre prove al massimo. Con altre band, per ogni incisione di voce facevamo dalle sei alle dodici tracce. Con lui no. C’era anche il problema che spesso gli andava via la voce. Dopo due o tre prove, non ne aveva più. Allora si metteva a mugolare.
BUTCH VIG
Era quasi sempre bipolare. Entrava effervescente, espansivo, simpatico, e attento, e poi all’improvviso scattava come un interruttore e si metteva seduto in angolo, muto per due o tre ore.
JENNIFER FINCH (bassista, L7, ex ragazza di Grohl)
Secondo me stava male per periodi lunghi, gli faceva male lo stomaco, e soffriva.
JEFF SHEEHAN
Kurt non aveva necessariamente sempre i testi pronti per le canzoni che incidevamo.
DAVID GROHL
Kurt diceva sempre che prima viene la musica, e poi il testo. Però penso che lo dicesse perchè sapeva di non avere poi questi gran testi.
KIM WARNICK (cantante e bassista, the Fastbacks)
A mosquito, my libido- che cazzo significa? chi lo sa? forse lui.
BUTCH VIG
Avevano affittato un appartamento agli Oakwood Apartments, proprio di fianco a un’altra band, gli Europe, che stava anch’essa registrando il nuovo cd. Questi Dei biondi scandinavi con ragazze in bikini in piscina, e Kurt e Krist e Dave seduti là di fianco con le loro camicie di flanella e i loro cappelli di pelliccia. Quanto poco potevano immaginarsi gli Europe che Nevermind avrebbe distrutto la loro carriera.
JOEY TEMPEST (cantante, Europe)
Avevamo i capelli lunghi, e suonavamo fortissimo! Volevamo solo fare casino. Nel nostro primo album abbiamo addirittura ringraziato una marca di birra! Stavamo agli Oakwood Apartments, e a un certo punto Kurt Cobain scrive sul muro in modo illeggibile WHO THE FUCK IS JOEY TEMPEST?
Ci domandavamo perchè l’avesse scritto.
COURTNEY LOVE
Vivevano a Oakwood, e io avevo tutto un piano in testa per procedere. Kurt ed io avevamo già pomiciato qualche volta, e mi diedi un po’ allo stalking. Sapevo che era un tipo molto virile, non un debole, molto determinato e super tagliente, e intelligente e furbo e aveva vissuto in mezzo a un sacco di merda nella sua vita e voleva veramente sfondare a tutti i costi. E così ero io.
MICHAEL LAVINE (Sub Pop fotografo)
Courtney già mi chiedeva di lui prima ancora che fosse famoso. Penso che più o meno avesse scommesso su Kurt, probabilmente perchè era carino e le piaceva la sua musica, ed era intelligente abbastanza da accorgersene.
COURTNEY LOVE
Kurt aveva più presenza scenica ed era molto più bello di Brad Pitt, che comunque avrebbe voluto fare la parte di Kurt, tra l’altro. Era un leader, era forte, e se proprio volete saperlo, era anche estremamente super dotato.
DANNY GOLDBERG (primo manager dei Nirvana)
Non c’era nessun dubbio che fossero innamorati pazzi. Specialmente all’inizio, lui era davvero, davvero tanto fiero di lei, quasi in un modo all’antica, questa è la donna che amo. Con il tempo poi si sono un po’ sfatti.
MIKE DEES (cantante, Fitz of Depression, amico di lunga data di Cobain)
Cosa attraeva Kurt in Courtney? il sesso, per dirla tutta. Lei è una persona manipolatrice, che sapeva cosa voleva e come ottenerlo.
ALAN MINTZ (iniziale avvocato dei Nirvana)
E’ una donna brillante, con l’abilità di vedere le mosse sulla scacchiera con molte mosse di anticipo, e in questo era molto differente da lui. Però, per come la penso, i desideri di lei non lo influenzarono positivamente.
KRIST NOVOSELIC (bassista, Nirvana)
Quando firmi con una delle major discografiche, vuoi vendere dischi. E’ qua che entrò in scena Gary Gersh.
GARY GERSH (iniziale direttore marketing e A&R, Geffen)
In una delle prime conversazioni che ebbi con Kobain, disse che voleva che il disco avesse un suono estremamente forte, come se fosse caduta una bomba, qualcosa come nessuno avesse mai sentito prima in un disco.
ALAN MINTZ
Le discussioni sul mixaggio erano molto agitate, a volte. Era quasi una discussione filosofica, come “suonerà“, se sarebbe stato radio friendly, se sarebbe stato un disco da mega arena, o più una cosa per un posto piccolo, intimo.
ANDY WALLACE, mixaggio, Nevermind
volevo fare dischi fossero puliti e cristallini con il suono che usciva dalle casse e ti colpiva così forte da sbatterti tutto intorno alla stanza.
HOWIE WEINBERG (mastering, Nevermind)
Questo fu il primo disco di etichetta alternativa che non aveva un suono alternativo. Aveva il suono di un enorme pulitissimo disco pop.
GARY GERSH
Il giorno in cui uscì Nevermind, andò esaurito. La Geffen non aveva stampato o spedito abbastanza copie. Pensavamo che se il disco e il video (Teen spirit) e poi la band con il tour avessero avuto abbastanza spazio, allora forse, in un periodo di tempo piuttosto lungo, avremmo magari venduto circa 400.000 copie. Le vendemmo nel primo mese.
AMY FINNERTY (programmatrice musica, MTV)
MTV aveva una linea diretta per il pubblico, e mi ricordo che un giorno la ragazza che lavorava lì venne nel mio ufficio e mi disse Sto ricevendo migliaia, MIGLIAIA di chiamate sul quel video dei Nirvana.
MARK KATES (precedente CEO della Geffen)
Nel momento in cui MTV cominciò a trasmettere il video, la diatriba fu chiusa. Era solo una questione di statistica.
MARY LOU LORD (amica di Cobain)
In Inghilterra erano tipo le nove del mattino, e uno della compagnia discografica bussò alla porta svegliando tutti. Kurty! Kurty! 50.000 copie vendute nel week end! guarda cosa ti ho portato! aveva una bottiglia di vodka.
Avrei solo voluto piangere. Era l’ultima cosa di cui avesse bisogno. Kurt era malato, il suo stomaco era messo davvero male.
COURTNEY LOVE
Il 91 fu divertente, davvero dolce. Ma non lo fu per molto. Mettiamola così. Eravamo a Salem, Oregon, quando raggiunse il primo posto in classifica. Io e Kurt ci guardammo, e tutti intorno facevano festa, e noi due cominciammo a piangere, e non in un modo positivo.
GINA ARNOLD (scrittrice, Route 666, on the road to Nirvana)
Ricordo tantissimi momenti a mega concerti dei Nirvana in cui ero lì e pensavo che era il più schifoso, il peggior backstage che avessi mai dovuto visitare. Allora dicevo Odio questa gente, me ne vado a vedere i Fugazi. E la band diceva: Veniamo anche noi!
E io Non potete, siete famosi ora, ha ha! ciao ciao!
STEVE FISK (produttore, Blew)
Quando il tuo disco raggiunge la quota per diventare d’oro, o di platino, non suoni più per il tuo circolo di amici e conoscenti, e ci saranno un sacco di cazzoni che apprezzeranno la tua musica. Kurt non aveva mai pensato che sarebbe diventato così grande, e così stupido, il tutto.
KIM WARNICK
Odiava che certa gente apprezzasse il suo disco. Quelle erano proprio le persone contro i quali aveva fondato una band, i cazzoni super popolari a scuola e tutta quella gente lì.
DANNY GOLDBERG
Qualunque essere umano intelligente e con un minimo di attenzione al sociale avrebbe avuto sentimenti ambivalenti al riguardo di questo enorme successo. Ma lui era anche un brillante self promoter. Rolling Stone voleva fare una copertina con loro, e lui disse Vaffanculo Rolling Stone. E io gli dissi OK. Volevano fargli una foto per la copertina e lui rispose No assolutamente. Poi ci pensò su. Ma se non faccio la foto, saremo lo stesso in copertina? Dissi di no. Disse che voleva pensarci, per me non era un problema, a quel punto la band non dipendeva più da cose come questa, il disco era ai primi posti in tutto il mondo. Il giorno dopo, vengo a sapere che avevano fatto la foto. Indossa una maglietta che dice CORPORATE MAGAZINES STILL SUCK.
Ma la foto la fece.
MARK KATES
Non era a suo agio sapendo di essere una figura messianica, ma chi lo sarebbe? Chi vorrebbe essere responsabile per aver cambiato una generazione intera?
GINA ARNOLD
Nessuno di loro era una persona che potesse essere contento solo per la fama e la ricchezza, a parte Courtney.
JENNIFER FINCH
Dave e Krist più o meno andavano avanti con la loro vita. Kurt e Courtney vivevano una vita instabile, sempre emozionalmente al massimo. Ogni momento c’era un problema, perchè non c’era stata una consegna, o perchè la corda di una chitarra si era rotta. Un giorno Courtney perse un diamante che aveva appena comprato. Non avete idea del casino che piantò, prima perchè doveva andare a comprarlo, poi perchè lo perse, e ognuno dei presenti doveva essere coinvolto.
COURTNEY LOVE
Un giorno Kurt mi portò un cofanetto di Yoko Ono, e glielo tirai in faccia. Gli dissi che io stavo vendendo molti più di dischi di lui quando ci mettemmo insieme, ok? lui era solo in uno dei tanti piccoli gruppi grunge della città. Per lo meno io era la strana tipa che i metallari andavano a vedere. Non ti permettere mai più di paragonarmi a lei, gli dissi.
MARY LOU LORD
Nella vita di Kurt in quei mesi stavano succedendo grosse, grosse GROSSE cose. Stava per diventare padre. Aveva un disco numero uno in classifica. Aveva un tour planetario. E aveva una massiccia dipendenza da droghe.
COURTNEY LOVE
Quest’uomo vomitava bile e sangue regolarmente, e non aveva niente a che fare con lo stress. Aveva un problema allo stomaco, e l’eroina lo aiutava, lo sedava
ALAN MINTZ
Si preoccupava del suo fisico e dell’essere in grado di fare esibizioni live. Mi espresse la sua preoccupazione privatamente, e almeno una volta provai a sollevare l’argomento, ma diciamo che altri nella sua vita se ne ebbero a male.
MIKE DEES
Era molto difficile parlargli o contattarlo. Courtney controllava tutte le sue relazioni.
COURTNEY LOVE
Era molto molto difficile farsi strada tra me e Kurt. Ok, sono una megalomane, allora?
KIM WARNICK
Ero sempre presente quando qualcuno voleva intervistarlo, o semplicemente parlargli, e lei era sempre lì di fronte e chiaramente al comando. E qualcuno potrebbe dire che lei controllava tutto, e probabilmente è vero. Ma non l’ho mai visto dirle di tacere- lui comunque con quella gente non voleva parlarci.
BUZZ OSBORNE (Cantante e chitarrista, the Melvins; amico di infanzia di Kurt Cobain)
L’intera storia dei Nirvana per me è una tragedia. I dieci quindici anni che portarono a Nevermind furono orribili. Buttato fuori casa che era un ragazzino, non poteva trovare o tenersi un lavoro fisso. In tutti i suoi anni alle superiori era sotto droghe o ubriaco, e viveva in uno scatolone di cartone nel portico di qualcuno. Tutte quelle storie sono vere. Eravamo gente senza futuro. E a un certo punto stai comprando macchine con una carta di credito, e vendi 50 milioni di copie, e poi sposi il mostro delle paludi, e poi finisci morto???
ARNOLD
Nevermind fu il momento grunge per eccellenza.
KATES
Tipo, ditemi il titolo di un altro album così importante uscito dopo?
MARCUS
Niente avrebbe mai potuto essere così perfetto, che fosse dei Nirvana o di qualcun altro. Qualsiasi altra canzone negli anni, qualunque altro disco scompaiono in qualche modo di fronte a Teen spirit. Non solo per quel suono, ma la fine, la disperazione, il disgusto, il nichilismo e proprio alla fine, quell’irriducibile momento di autoaffermazione di Cobain che ringhia quelle ultime parole ancora e ancora all’infinito: denial, denial, denial .
JACK ENDINO (produttore, Bleach)
Comunque alla fine non era mica solamente una tragedia Greca. La gente tende a dimenticare che l’intera faccenda fu un gran divertimento. C’erano anche momenti leggeri; il rock’n’roll dovrebbe essere divertente. Non fu sempre: orribile fama, pressione, droghe, orrore.
KIM WARNICK
Furono buttati fuori dal party per l’uscita del loro stesso disco, della loro etichetta discografica! Cibo buttato ovunque, barilotti di birra spillati dappertutto, e alla fine Andatevene! fuori da qui! C’era un lato di Kurt che amava fare casino di brutto. Si divertirono un sacco all’inizio.
DAVID GROHL
Una volta i Foo Fighters suonarono a un evento della KROQ Weenie Roast Radio Station. Mi ricordo che ho guardato la line up e mi son detto: Cazzo! sono il più vecchio di tutto il fottuto tabellone. Ero abbastanza orgoglioso. Poi ho guardato queste giovani band emergenti che avrebbero avuto successo e fama e ho pensato Oddio! sono solo ragazzi! come cazzo faranno a reggere tutto? Che cazzo di peso è per un ventunenne, mollargli milioni di dollari addosso e sbattere la sua faccia in copertina sulle riviste e vaffanculo? Questi poveracci, cazzo. Sono ragazzi.
Poi ci ho pensato e ho detto, Aspetta un momento. Questo è quello che è successo a noi.
Estratti di interviste che non sono apparsi nel libro.
COURTNEY LOVE
Quando Nevermind arrivò primo in classifica, non ci fu champagne stappato, perchè non ci fu opulenza. Vedo i rappers adesso e fanno la bella vita. Ma anche prima, i Motley Crue o i Guns N’ Roses o chiunque altro, lì a divertirsi come dei fottuti stronzi. Noi venivamo trattati da poveri, stavamo in merdosi piccoli hotel, al Radisson, o al Marriott, capisci che voglio dire? la casa discografica ci trattava di merda.
Io e Kurt avevamo abbastanza per comprarci libri, antichità, quadri; avevamo abbastanza per vivere creando, e ne avevamo abbastanza per comprare un sacco di droga. Le droghe non sono esattamente costose, ma ti rendono vulnerabile alla stupidità e alla possibilità di scegliere. E poi ti imprigionano. Quindi cos’altro avrebbe dovuto fare Kurt? Non aveva nessun fottuto sistema di supporto al di là della mia evoluzione, che è l’unica cosa che avrebbe dovuto tirarci fuori dal casino, in teoria.
Kurt ha dipinto un numero limitatissimo di quadri. Ce n’è uno che fece con il suo sangue, e una persona molto stimata nel mondo dei critici d’arte me lo valutò tantissimo. E io dissi: Senti un po’. Non me ne frega un cazzo se è un miliardo. Non vendo il sangue di mio marito. E’ una cosa che non accadrà mai. C’è il codice artistico, e c’è il codice del rock’n’roll.
Penso che metterò via circa la metà dei quadri per quando sarò morta, e li lascerò a mia figlia e ai suoi figli. Per l’altra metà, beh ci sono un sacco di compratori privati. Alcuni di quei quadri non significano molto per me, e sarebbe un vero spreco di denaro non venderli”.
Lorenza Inquisition
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