Robert Crais, L.A. Requiem

Robert_Crais_-_L_A__Requiem

Robert Crais – L.A. Requiem

Una roba a metà fra gli Hap & Leonard di Lansdale
e
i Kevin Spacey e Russel Crowe* dell’ Ellroy di L.A. Confidential.

*(ho sovrapposto i nomi degli attori ai personaggi, mi volete colpevolizzare per questa cazzata?)

E adesso ho citato Joe Pesci.
Merito di morire o che almeno mi citofoni la Kim Basinger di quindiciannifa’.
Néll’uno (morire, non son morto) néll’altra (Kim, my dear, non citofona).

Se avessi una tavoletta Ouija mi scriverebbe “MORTACCI TUA”: Jim Morrison, buonanima, perché manca soltanto L.A. Woman.
Jimmy, che te possino, sta’ bbono che se non era pe’ Manzaretto servivi ai tavoli.

Vabbè, veniamo a noi.

Poliziescaccio, pallottole, impronte, scientifica.
L.A.P.D.(non la cercate in streaming): lo stronzo, il fascista, il violento, perdonate le ripetizioni.

Il Serial Killer, majuscolo e dopato. Intelligentissimo, ma cretino.

Gli eroi: sono fichi ‘na cifra.
Uno, Elvis Cole: c’ha un nome ridicolo, ma sta sul pezzo, capisce, è omo pe’ esse’ omo e in quanto omo (s)charma dapertutto, ma scopa quasi zero.
E’ la voce narrante, o cuggino nel narratore, se capisce daje, ma simpatico ‘na cifra. Di piazza Trilussa, angolo Mulholland drive (dimenticate, per il vostro e mio bene, Lynch).
L’altro, Joe Pike, a cui Rambo s’ispirò senza successo, povero cucciolo:
avete presente quei 350 film in cui a John Wayne tutto solo E FERITO MORTALMENTE continuano a sparare in carovane da 12×30?
Ecco, a Joe Pike je fanno una ricca pippa, se capite le metafore.
Questo è uno che con una mano ve mena e con l’altra ve spolvera il vestito della comunione.

(Se pensate che questa recensione sia tutta shpalmata di concetti sessisti, dovete leggere il libro ed incontrare le figurine dei personaggi femminili, quelle col pisello calibro 357 e quelle con le tette proteggimondo).

C’é pure uno in carrozzella, un po’ fascio, un po’ mafio e un po’ nonno tanto caro.
Qualche cliché forse manca, ‘nse po’ ave’ tutto.
Ma il libro, alla fin fine è godibile.

Scrittura scorrevole, ironica e piacevole.
Io, en tout cas, mi son divertito.

(e grazie ancora a chi me lo ha consigliato)

Fabrizio Vecchia

Robert Crais - L.A. Requiem</p><br />
<p>Una roba a metà fra gli Hap & Leonard di Lansdale<br /><br />
e<br /><br />
i Kevin Spacey e Russel Crowe* dell' Ellroy di L.A. Confidential.</p><br />
<p>*(ho sovrapposto i nomi degli attori ai personaggi, mi volete colpevolizzare per questa cazzata?)</p><br />
<p>E adesso ho citato Joe Pesci.<br /><br />
Merito di morire o che almeno mi citofoni la Kim Basinger di quindiciannifa'.<br /><br />
Néll'uno (morire, non son morto) néll'altra (Kim, my dear, non citofona).</p><br />
<p>Se avessi una tavoletta Ouija mi scriverebbe "MORTACCI TUA":  Jim Morrison, buonanima, perché manca soltanto L.A. Woman.<br /><br />
Jimmy, che te possino, sta' bbono che se non era pe' Manzaretto servivi ai tavoli.</p><br />
<p>Vabbè, veniamo a noi.</p><br />
<p>Poliziescaccio, pallottole, impronte, scientifica.<br /><br />
L.A.P.D.(non la cercate in streaming): lo stronzo, il fascista, il violento, perdonate le ripetizioni.</p><br />
<p>Il Serial Killer, majuscolo e dopato. Intelligentissimo, ma cretino.</p><br />
<p>Gli eroi: sono fichi 'na cifra.<br /><br />
Uno, Elvis Cole: c'ha un nome ridicolo, ma sta sul pezzo, capisce, è omo pe' esse' omo e in quanto omo (s)charma dapertutto, ma scopa quasi zero.<br /><br />
E' la voce narrante, o cuggino nel narratore, se capisce daje, ma simpatico 'na cifra. Di piazza Trilussa, angolo Mulholland drive (dimenticate, per il vostro e mio bene, Lynch).<br /><br />
L'altro, Joe Pike, a cui Rambo s'ispirò senza successo, povero cucciolo:<br /><br />
avete presente quei 350 film in cui a John Wayne tutto solo E FERITO MORTALMENTE continuano a sparare in carovane da 12x30?<br /><br />
Ecco, a Joe Pike je fanno una ricca pippa, se capite le metafore.<br /><br />
Questo è uno che con una mano ve mena e con l'altra ve spolvera il vestito della comunione.</p><br />
<p>(Se pensate che questa recensione sia tutta shpalmata di concetti sessisti, dovete leggere il libro ed incontrare le figurine dei personaggi femminili, quelle col pisello calibro 357 e quelle con le tette proteggimondo). </p><br />
<p>C'é pure uno in carrozzella, un po' fascio, un po' mafio e un po' nonno tanto caro.<br /><br />
Qualche cliché forse manca, 'nse po' ave' tutto.<br /><br />
Ma il libro, alla fin fine è godibile.</p><br />
<p>Scrittura scorrevole, ironica e piacevole.<br /><br />
Io, en tout cas, mi son divertito.</p><br />
<p>(e grazie ancora a chi me lo ha consigliato)

Piergiorgio Pulixi, L’appuntamento

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appuntamento-cover1

 

Ho finito ieri notte questo libro, oserei dire un racconto lungo, non un vero e proprio romanzo. Non conoscevo l’autore ma ho letto in rete qualche recensione positiva, egli è stato nel vivaio di Carlotto e quindi sticazzi, ho deciso di che valeva la pena provare. Come genere è un thriller psicologico, noir ma anche pulp, e anche se in alcune recensioni si sono scomodati nomi come Ellroy e Wambaugh (ESTICAZZI DUE), magari io mi fermerei un momento, con l’encomio selvaggio. E’ un buon libro, mi piace come scrive e sa farti vedere i personaggi, sa tirarti dentro nella storia. Ci sono solo due cose che mi hanno ogni tanto ributtato fuori: uno, è che personalmente non sono tanto amante dell’UberCattivo, il personaggio genio del male fine psicologo ricchissimo e putentissimo che sta sempre due passi avanti a te e all’investigatore, il serial killer dentro che si sfoga con piani diabbolici à la Dr. No. Non mi piacciono tanto perchè o sei un quasi genio tu a scriverli e descriverli (i personaggi di Kevin Spacey in Seven ma anche ne I soliti sospetti) (sono film lo so, ma la sceneggiatura è perfetta e senza sbavature), o anche se sei bravo rischi di scadere nella macchietta, o in un qualche momento di ridicolo, e ci sono un paio di situazioni in cui Cattivissimo Lui è troppo cattivo, così troppo che dici abbasta. L’altro aspetto è che come sempre accade al genere del Malvagio Spectre, Cattissimo Lui non resiste al pippone finale in cui la vittima (o Bond) è lì legata e indifesa e lui però deve esplicarti per filo e per segno come ha fatto ad attivare sto suo piano genialoide. Una spiegazione ci sta anche ma se mi vai avanti col pippone per 10 pagine io mi addormento, o skippo. Sì lo so, son cattiva pure io. Ah no, non è vero, è un diritto imprescindibbile mio, in quanto Lettrice. Comunque al di là del pippone non skippate proprio tutto il finale perchè merita.

Detto ciò, bello l’inizio col botto, bello il finale come dicevo, bello quasi tutto. Tre su cinque, gambe lunghe e pedalare, me ne compro un altro sicuramente, del Pulixi.

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