Un’improbabile ma efficace e suggestiva intervista a Pasolini in cui il poeta riflette sui mali della società italiana ripercorrendo la propria vita, come lui solo avrebbe potuto fare.
Brillante graphic novel, il tratto di Toffolo ci fa vedere un Pasolini sofferente, tormentato, riesce a trasmettere quella solitudine e quell’amarezza che lo caratterizzarono.
Penso che sia un ottimo punto di partenza per chi vuole avvicinarsi all’opera pasoliniana senza esserne sopraffatto.
“Io sono completamente solo. E per di più nelle mani del primo che voglia colpirmi. La mia indipendenza che è la mia forza, implica la solitudine che è la mia debolezza.”
Owlina F.
DESCRIZIONE
Un colloquio immaginario tra due artisti che parte da un assunto fantastico: Pasolini è vivo, e ha delle cose da dire. Molte. Essenziali. Ma è davvero lui? O un fantasma, un attore, un mitomane? Quel che è certo è che la sua conversazione con Davide Toffolo vibra di quel senso, di quell’acutezza che ne hanno reso immortale lo spirito. Toffolo cerca Pasolini tra le pagine dei suoi libri, nei ritagli di stampa, nelle interviste e ne cattura l’essenza: la rabbia, l’inalienabile solitudine, la feroce irriducibilità del poeta sono tutte tra queste pagine, in quest’intenso ritratto della grazia pasoliniana a opera di uno degli artisti più anticonformisti del panorama italiano.