Furore – John Steinbeck

 Furore-Steinbeck

Oklahoma, anni 30. Il romanzo si apre con la descrizione della siccità che sconvolge la campagna coltivata a mais mettendo in ginocchio migliaia di persone già indebitate con la banche per via degli scarsi raccolti degli anni precedenti.
Costretti dalle logiche spietate delle banche, che per trarre profitto da quelle terre impoverite decidono di cacciare i mezzadri e meccanizzare la coltivazione, intere famiglie si trovano improvvisamente a decidere di mettersi in cammino.
“C‘era questo volantino, dice che cercano lavoratori in California, e sicuramente è vero, se no mica ci perdevano tempo e soldi a stamparli, tutti quei volantini.”
Le famiglie in viaggio su ogni tipo di automezzo sono migliaia, e tra queste la famiglia Joad, che diventa inevitabilmente l’emblema di tutte le famiglie e di tutta un’epoca.
Caricano tutto l’indispensabile su un autocarro, lasciando indietro i ricordi di una vita, fiduciosi di poter trovare comunque un futuro migliore, che si rivelerà invece ben diverso.

Mi era stato detto che il romanzo non era “proprio leggero”, e in effetti gli argomenti trattati, letti soprattutto in questo periodo storico, quando alle nostre porte si affacciano altre migrazioni, e altri furori, mi hanno piuttosto scosso. Difficilmente mi capita di sognarmi il libro che sto leggendo, ma invece mi sono trovato più di una volta con la mia famiglia in una qualche “Hooverville” del mondo.
L’argomento quindi non è leggero, decisamente no, ma il libro è scritto talmente bene che mi sono chiesto come abbia fatto ad arrivare ai 45 anni senza mai leggerlo.

Un’ultima nota: il primo capitolo dovrebbero inserirlo in tutte le antologie scolastiche dalle scuole medie in su. Semplicemente tra le più belle pagine che abbia mai letto.

Luca Bacchetti

Timshel, Tu puoi – John Steinbeck – La Valle dell’Eden #JohnSteinbeck

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Ripongo di nuovo sullo scaffale la Valle dell’Eden, un libro che ho aperto per la prima volta in prima liceo e mi ha accompagnato per trent’anni. Uno di quei libri che va al di là del tempo in cui è stato scritto e dell’età di chi lo legge, perchè avrà sempre una serie di storie da raccontare. Ogni volta che lo apro, sorprendentemente, scopro di essermi dimenticata con gli anni qualche aspetto, le discussioni sul razzismo o sulla guerra, la nascita del continente americano o il potere dell’amore, il tema sullo spirito creativo dell’uomo e il risveglio della coscienza, la figura della donna e la vita degli uomini che lavorano la terra.

E’ un libro che contiene tutto, un libro praticamente perfetto, e lo amo di vero amore. E se forse non è proprio proprio proprio perfetto, va bene, è come gli uomini di cui parla e che lo popolano: accetta comunque la sua eredità di peccatore che falla, e abbraccia le sue contraddizioni continuando a volersi bene..

Due sole cose non mi dimentico mai negli anni, Sam Hamilton e Lee, la possibilità e la speranza di noi umani, due personaggi in tutto lo splendore della loro peculiare umanità, perchè in questa vita non c’è male abbastanza grave da offuscare il bene contenuto nell’animo umano, e dobbiamo crederlo con tutte le nostre forze.

Timshel. Tu puoi.

 

Lorenza Inquisition

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