(Se l’influenza si ostina a non passare quest’anno arrivare ai 50 libri sarà uno scherzo.)
I quattro anni e mezzo trascorsi da Caponnetto a Palermo: la nascita del pool antimafia, il maxi processo, un gruppo di lavoro che dette risultati mai visti e che si volle, coscientemente, smantellare. La sofferenza indiretta attraverso le umiliazioni subite dai suoi collaboratori più stretti (tutte le attese di Falcone, sistematicamente deluse), gli attacchi da dentro e fuori il palazzo di Giustizia, su tutti quello più sofferto e incomprensibile da parte di Sciascia. Fino al dolore più grande e più straziante, la perdita di Falcone e Borsellino nel modo atroce che conosciamo.
Un ricordo dignitoso e ricco di emozione di un momento storico che, se non si presta attenzione, rischia di sbiadire piano piano nella memoria collettiva inghiottito dai decenni e dagli eventi.
Su tutto il libro la frustrante e rabbiosa impotenza del lettore che legge una storia della quale conosce il finale.
Anna LittleMax Massimino
