Ti odio, anzi no, ti amo! – Sally Thorne #SallyThorne

CATEGORIA ROMANCE – CHICK LIT DI QUALITA’, uomini alla larga.

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Ieri ho letto questo, in inglese, e mi è piaciuto così tanto che ve ne volevo parlare a prescindere perchè, bè, è proprio bello. Poi per curiosità ho guardato se per caso fosse tradotto, lo è, ed è quindi obbligatorio raccomandarvelo, care signore orfane di Kinsella quando le importava di scrivere un buon libro, perchè con un titolo così non lo comprereste mai, e fareste male.

The hating game è la storia di Lucinda e Joshua, che sono colleghi, entrambi assistenti esecutivi dei due CEO dell’azienda in cui lavorano; si odiano al parossismo, e non c’è modo di fermare la cosa nel momento in cui inizia il romanzo, perchè la fine di ogni giornata lavorativa porta solo a un altro giorno di scontri. Come trama, non è niente di nuovo nel genere, e non è neanche tra le mie preferite, i colleghi ti amo e poi ti odio e poi ti amo. Ma l’ho comprato perchè ne avevo letto benissimo in rete, e mi è piaciuto tanto pur partendo da premesse che non mi attiravano, per dire.

E’ un libro che ha un cuore profondo, generoso, e simpatico, come la protagonista: Lucinda ha un grande senso dello humor, è testona e precisa, ha il complesso della propria altezza minima e di piacere agli altri. Le sue battute sono esilaranti, la vedi pensarle con questi enormi fumettoni sulla testa in caratteri Palatino78 mentre macina una risposta al vetriolo al collega. Lui è il classico Darcy, grandi sentimenti nascosti dietro facciate di inespressiva superiorità, ed è abbastanza uomo da non avere paura di chiedere scusa se ha sbagliato. Il romanzo funziona perchè il loro odio reciproco è basato sul fattore della coppia “diversi ma complementari”: il contrasto tra i protagonisti è riflesso non solo nelle loro personalità, ma nel modo in cui vestono, in cui intendono il lavoro, nella stessa etica lavorativa delle due diverse compagnie per cui originariamente lavoravano che si sono poi fuse insieme rendendoli colleghi. Anche il modo in cui trattano i collaboratori è antitetico, però intelligentemente l’autrice non descrive nessuno dei due come davvero superiore all’altro: Lucinda ha l’approccio personale e umano, ed efficace; lui si mantiene distaccato, rigoroso, educato, ed è ugualmente efficace. C’è il lato artistico e quello analitico, e anche se entrambi lavorano come due cammelli, chi legge capisce che non ci potrà mai essere un vero vincitore perchè l’aspetto perfetto del criterio lavorativo sarebbe una fusione dei due punti di vista, e questo contribuisce ad accrescere la generale tensione che percorre tutto il libro. I personaggi secondari sono pochi e solo di sostegno alla trama principale, non ci sono grandi ambientazioni paesaggistiche o particolarità della vita in una grande città nè altro: il romanzo è costruito tutto su dialoghi e monologhi interiori, e sono praticamente perfetti. L’energia sprigionata da certi passaggi è incredibile, ed è puro divertimento. Il romanzo amoroso, in sè, è basato sulla tensione e riconcilazione delle immagini di due persone che proiettano all’altro quello che pensano sia giusto e accettabile far vedere di sè, e il momento in cui entrambi “vedono” quello che davvero l’altro è. E sono due persone che non si piacciono, e davvero, davvero, poi cominciano a piacersi. Soprattutto per me, funziona perchè a parte qualche incompresione, si parlano. E’ un romanzo rosa, ci sono cose romanzate e deliziosamente incredibili che fanno sognare noi sciurette inside, e ne sono felice. Però ci sono anche due persone vere in una relazione tutto sommato quasi normale che si dicono cose, e va bene anche questo: lei è offesa, lui chiede scusa, bòn, pace fatta, non prendono 50 pagine di panegirici e lei che gli fa la cura del silenzio perchè è arrabbiata ma non si dice perchè se no l’autrice non saprebbe come fare progredire il libro.

Dopo la metà del romanzo, parte una certa sdolcinatura che potrebbe non piacere a tutte, lo ammetto, sono gusti. Però lo consiglio perchè trovo che sia uno dei pochi romanzi di questo genere che ho letto con una scrittura elegante, intelligente e divertente, con una scelta di parole felice, e protagonisti vivi e ben descritti. E perchè ha energia, umorismo, e fa sognare il giusto. E comunque il titolo in inglese è meglio. Non posso garantire sulla traduzione, ovviamente, ma se date un’occhiata all’anteprima per l’ebook di Amazon vi potete fare un’idea sullo stile. Baci e ora vado a leggere robba pesa per riequilibrare il neurone.

Lorenza Inquisition

Tutta colpa della neve! – Virginia Bramati #VirginiaBramati

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I romanzi rosa sono favole per ragazze e donne, aiutano ogni tanto noi poverette contro il logorìo della vita moderna, e sono meglio del Cinar. I signori maschi storcono un po’ il naso e si atteggiano, loro che peraltro somatizzano se non hanno la Gazzetta dello Sport anche in vacanza, anche all’estero. Ma siccome in Italia il 70 peccento di chi legge (e lo sapete quanto miserevoli siamo noi italiani per le statistiche di chi legge, vaaaro?) è donna, se ogni tanto lasciamo perdere la roba più seria e viriamo sul rosa lasciateci stare.

Mi sono divertita molto a leggere questo libro, perchè è dolce e romantico. La scrittura è semplice, chiara, scorrevole, e si sorride spesso per l’ironia delle battute. Le commedie rosa contemporanee hanno in genere alcune caratteristiche in comune, e Tutta colpa delle neve non fa eccezione, in questo senso: c’è una lei simpatica e diretta, un lui bello ma apparentemente stronzo, almeno un viaggio in un posto da sogno, e personaggi di contorno che rientrano in categorie prestabilite. C’è la migliore amica della protagonista e la ex di lui super gnocca e glamour, c’è qualche personaggio che dà il tormento all’eroina (capo, segretaria anziana dello studio) ma ci sono genitori e amici che fanno da contrappunto e le vogliono bene.

Quello che distingue questa storia da altre non è la trama, il canovaccio è in fondo anche qui abbastanza di genere, e le dinamiche del suo sviluppo non sono tanto originali. Ma tutto ciò non importa, perchè questa è una scrittrice che ti prende e ti porta per mano in un mondo popolato da personaggi buoni, positivi, a cui la vita sorride (almeno a loro!), e tu vorresti star lì con loro per un po’ per rotolarti nei brillò delle loro emozioni e portartene un po’ a casa. Ci sono parchi innevati e la primavera, risate in un appartamento tra coinquilini, partite a carte con la mamma e discorsi di moda con una collega gnocca ma anche simpatica. Ci sono un pranzo di Natale cucinato a mano come si deve e una signora che gestisce una boutique come se fosse la tenutaria di un bordello anni venti, c’è un vecchio signore che veste come il Dandy Sgargiante nei campi della Brianza, e ci sono pasticcini, caffè, Louboutin e Milano, che non fa neanche la sua brutta figura. E’ un libro che per due ore ti porta in mezzo a gente che non esiste ma vorresti esistesse, e soprattutto vorresti esistesse vicino a te, perchè sono cordiali, allegri e calorosi come la torta di mele appena sfornata, e nella vita ci sono momenti in cui anche una semplice fetta di torta ti salva la giornata.

Quindi se avete bisogno di un paio d’ore per sognare e sentirvi bene con voi stesse, abbrancate questo libro e preparatevi a sorridere.

Lorenza Inquisition