John E. Williams – Augustus #johnwilliams #stoner #augustus

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Piacevole libro su Ottaviano Cesare Augusto 1° imperatore di Roma.
Scritto in forma epistolare, mi ha richiesto concentrazione per lo scambio di lettere tra Ottaviano – Cicerone – Agrippa – Marcantonio – Mecenate – Giulia ecc., piano piano si sono definiti svelando intrighi, violenze, omicidi, avidità di potere, ma anche amicizia, affidabilità, collaborazione.
Soldati sempre pronti a combattere, anzi desiderosi.
Cito: Marceremo verso il paese, ci ciberemo dei prodotti locali e uccideremo chi dobbiamo uccidere. È la sola vita possibile per un uomo. E le cose andranno come devono andare.

Raffaella Giatti

l pugnale di Bruto grondava ancora di sangue quando, appena diciottenne, il giovane Ottaviano, nipote di Giulio Cesare, venne informato dell’assassinio del condottiero. Gli ideali che avevano fatto grande il periodo repubblicano, in quel momento, erano ridotti a maschere grottesche, mentre sullo stesso Senato romano regnavano indisturbati la corruzione e il caos. Proiettato in una spietata lotta per il potere, Ottaviano dovrà ricorrere alla forza delle spade e alle seduzioni della politica per trasformare in realtà il proprio destino: quello di essere, al culmine di sanguinose battaglie, proclamato “Augusto” e salutato come il padre dell’Impero. Raccontate dalla viva voce degli uomini e delle donne più vicini all’Imperatore, le gesta di Augusto, le guerre che lo videro opporsi trionfalmente alle forze di Marco Antonio e di Cleopatra, figure leggendarie come Marco Tullio Cicerone compongono un affresco di insuperata forza narrativa.

La sfida era improba: ricostruire la storia di Augusto con una struttura narrativa che non è quella del classico romanzo epistolare, ma piuttosto quella della collazione di scritti (lettere, pagine di diario, testimonianze), interamente finzionali e non sempre legati tra loro.

Coloro che hanno condiviso aspetti della vita pubblica e privata dell’imperatore parlano di sé, di lui, e degli eventi di cui sono stati attori o spettatori, costruendo nelle nostre menti, tassello dopo tassello, un’immagine caleidoscopica del protagonista e delle motivazioni del suo operato.

Personaggi noti, meno noti o inventati – ma sempre verosimili – prendono vita senza essere mai descritti direttamente: le sfumature più ambigue delle diverse personalità emergono dai giri di frase delle loro stesse parole, oppure dal ritratto obliquo delineato in quelle di un alleato o di un rivale.

Mattatoio nr. 5 o La crociata dei bambini – Kurt Vonnegut

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Avevo comprato questo libro tanti anni fa e poi a causa di innumerevoli traslochi era finito impolverato nella libreria dei miei, dimenticato.

Romanzo di condanna alla guerra, narra delle vicissitudini Billy Pilgrim che durante la seconda guerra mondiale viene fatto prigioniero dai tedeschi durante il bombardamento di Dresda (come accadde a Vonnegut). Fin qui niente di strano ma l’autore inserisce anche l’elemento fantascientifico: Pilgrim ha la facoltà di viaggiare nel tempo (il perché e come lo si scoprirà!), e nel libro vengono narrati episodi della sua vita in ordine sparso, così come li vive lui, fino a vivere diverse volte il giorno della propria morte (senza preoccuparsene più di tanto, alla fine!).
Il libro si legge in un soffio e mi piace che Vonnegut, attraverso l’utilizzo dell’elemento fantascientifico, abbia raccontato, con humor nero che tanto mi piace, l’assurdità della guerra.

Ivana Vignato

Mattatoio n° 5 o La crociata dei Bambini (Slaughterhouse-Five; or, The Children’s Crusade: A Duty-Dance With Death) è un romanzo di Kurt Vonnegut del 1969. Il libro è una testimonianza dell’autore sulla propria prigionia in Germania durante la seconda guerra mondiale e sul bombardamento di Dresda.

Mattatoio n. 5 è considerato un’opera-chiave del pacifismo moderno e un racconto sul valore effimero dell’esistenza. Il sottotitolo (La crociata dei bambini) non si riferisce solo alla famosa Crociata dei Bambini del 1212, ma alla guerra stessa, in cui uomini anziani decidono di far la guerra mandando dei “bambini” a morire al posto loro.

Vonnegut è stato candidato ai due maggiori riconoscimenti della letteratura fantascientifica, il Premio Hugo[1] e il Premio Nebula[2].