A tavola con gli Dei – Stefania Barzini #stefaniabarzini

“La prima volta fu con un’ albicocca. A tredici anni. Era a Capri con mia madre e scoprii i sensi”. O meglio, uno dei sensi, quello attraverso il quale avrebbe poi continuato a filtrare la vita. Scoprì il gusto. Verso la finestra della sua stanza d’ albergo si allungava un ramo di albicocco. Ne colse un frutto. Lo mangiò. «Quello non era un frutto. Era “l’ albicocchitudine” stessa. La perfezione fatta frutto. Ogni senso era stimolato»

EOLIE

Ecco, in vacanza invece mi sono fatta letteralmente coccolare e deliziare da questo libro unico nel suo genere (o almeno per me lo è stato, finora) che coniuga brevi descrizioni delle isole Eolie (a ognuna il proprio capitolo) e ricette locali, impreziosite da aneddoti tratti dall’esperienza diretta dell’autrice. Anche tralasciando la lettura delle ricette culinarie, si è trasportati in epoche antiche grazie alle atmosfere tipicamente isolane che rievoca. Avrà giocato molto l’influenza e il fascino del luogo, ma è filato via come la carezza incantatrice di quel mare verde smeraldo.

Owlina Fullstop

 Autore Stefania Barzini
Pagine 280
Illustrazioni a colori e in B/N
Prezzo 15 €
Guido Tommasi Edizioni

Non è un classico libro di ricette, di quelli che ogni pagina una lista della spesa con le istruzioni per l’ uso. “A tavola con gli Dei” è piuttosto un’ esperienza personale, un incontro, un flusso di amore e di desiderio per un luogo vissuto attraverso il “suo” cibo. Sono ricordi, aneddoti, racconti di storie antiche. “Ho sempre pensato che il mondo si divida in due: quelli che amano le isole e quelli che invece no. Quelli che non le amano si riconoscono a vista per via di quel sottile malessere che li assale una volta messo piede su suolo isolano, quella vaga sensazione di claustrofobia, quell’affanno senza nome, quel confuso senso di panico, quell’acuto desiderio di terraferma che li spinge a salire con sollievo sul primo traghetto disponibile, quello che li riporterà, una volta per tutte, in “continente”, là dove cose e persone hanno contorni più nitidi e precisi, là dove si possono finalmente sciogliere e scomporre ansie e paure. Per i secondi invece la vita inizia proprio dove per gli altri finisce: quando cioè ogni collegamento con il resto del mondo viene interrotto, quando si resta soli in mezzo al mare, quando si spezza anche l’ultimo tenue contatto con “il prima”. Allora ci si sente finalmente al sicuro, tranquilli e protetti come nel grembo materno. È l’Isola stessa, ogni Isola, a racchiudere in sé questa doppia anima, prigione o fortezza, esilio o libertà, mistero e certezza. Per me, che ne sono un’amante appassionata, esse sono soprattutto pausa, silenzio, sospensione del tempo. Come tutti quelli della mia razza ho anche io isole del cuore e un’isola dell’anima. Sono queste quelle che vorrei raccontare, e siccome mi piace mangiare e scrivere di cucina e credo che il cibo possa narrare storie, avventure, vite e personaggi, è così che cercherò di rendere vive le mie Isole.”

Marina Moioli – Il giro di Milano in 501 luoghi

Il nome di Enrico Mangili oggi non se lo ricorda più nessuno, eppure fu questo ingegnere milanese nato nel 1852 nel borgo di Crescenzago a inventare i coriandoli da lanciare dai carri di Carnevale sulla folla che assisteva alle sfilate. Era membro del Comitato della Famiglia Artistica, e l’idea gli venne osservando i dischetti che le macchine perforatrici facevano cadere dai fogli bucherellati in uso per l’allevamento dei bachi da seta. Nacquero così i coriandoli multicolori in sostituzione delle palline di gesso che le mascherine usavano lanciarsi addosso. Ai tempi i coriandoli di carta venivano venduti in galleria al prezzo di cinque centesimi al misurino, simile a quello per le caldarroste. Una moda che si diffuse poi in tutta l’Italia e nel mondo. Un’altra invenzione di Mangili furono le stelle filanti, striscioline di carta che scorrevano negli apparecchi telegrafici per ricevere i segnali dell’alfabeto Morse.

Marina Moioli – Il Giro di Milano in 501 Luoghi. La Città Come Non L’Avete Mai Vista

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Guida con 501 brevi schede su Milano suddivise in: Architetture (storiche), Architetture (moderne), Cultura (musei, istituzioni e librerie), Angoli Nascosti e Curiosità, Verde e Acqua, Hotel e Locande, Ristoranti e Caffè, Shopping.
Inizialmente mi aveva deluso, la parte iniziale dedicata alle Architetture Storiche l’ho trovata troppo banale e avevo paura che fosse tutto così, invece, a partire dalla seconda parte, dedicata ai nuovi edifici di Milano, sia già finiti che in via di costruzione, qualche nuovo spunto per visitare parti della mia città che non conosco me l’ha dato.
Carina la parte dedicata alle curiosità mentre quella dedicata all’ospitalità e allo shopping le ho trovate noiose e fondamentalmente dedicate ad interessi lontani dai miei, colpa mia.
La cosa che più mi lascia perplesso (e non poco) è che, assolutamente in modo casuale, ho trovato su internet un testo troooooppo simile ad uno compreso nel libro. Ne ho cercati altri, per vedere se si trattasse di un caso isolato ma ne ho trovato un altro paio…ho paura che l’autrice non si sia sbattuta più di tanto per creare questa guida.

massimo arena

marina moioliChi ha detto che a Milano da vedere ci sono soltanto il Duomo, il Castello Sforzesco e il Cenacolo? È tempo di riscoprire la città della moda e del design e di far conoscere al turista curioso (ma anche al milanese distratto che non se li ricorda o non li ha mai saputi) tutti i segreti della “New York italiana”. Al di là dei luoghi comuni e dei soliti itinerari, questa guida racconta proprio tutto quello che c’è da sapere: monumenti celebri e curiosità da amatore, aneddoti e chicche nascoste. Dall’architettura agli spazi verdi, dai grattacieli ai templi dello shopping, dai ristoranti agli hotel. Una rilettura della Milano di ieri e di oggi in 501 luoghi, dove scovare il bello dietro l’angolo e vivere la città in modo completamente nuovo.

Quante guglie ha il Duomo?
Perché il Teatro alla Scala si chiama così?
Qual è il parco creato da un conte ungherese?
Cosa sono le “vedovelle”?
Cos’era la “Facchinata del cavallazzo”?
Qual è il grattacielo più alto d’Italia?
Dove si trova l’hotel di 007?
Dove si mangia il miglior risotto?
Qual è la stilista preferita di Nicole Kidman?
Perché a Milano c’è un sommergibile?