Uomini e topi – John Steinbeck #JohnSteinbeck #UominieTopi

“Ho veduto centinaia di tipi arrivare per la strada e per i ranches, coi fardelli sulla schiena e la stessa idea piantata sulla testa. Centinaia. Arrivano, si licenziano e se ne vanno, e tutti fino all’ultimo hanno il pezzetto di terra nella testaccia”

Uomini e topi è un piccolo intenso dramma che colloca l’amara vicenda dei suoi protagonisti su uno sfondo di denuncia sociale. Il romanzo affronta in chiave simbolica il problema dell’emigrazione contadina all’Ovest, terra di mancate promesse negli anni successivi alla Depressione: è la storia tragica e violenta di due braccianti che trovano lavoro in un grande ranch della California, il grande Lennie, gigante buono e irresponsabile e il saggio George, guida e sostegno dell’amico.

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Uomini e topi (Of Mice and Men) è un romanzo breve di  John Steinbeck pubblicato a New York nel 1937 e tradotto in italiano da Cesare Pavese l’anno successivo per Bompiani. 

Personalmente trovo che sia una traduzione così perfetta che nemmeno me lo immagino scritto in un’altra lingua.
Amo questo piccolo libro che ogni tanto mi chiama dello scaffale e vuole essere riletto.
Immediatamente si è trasportati nell’America degli anni ’30, un mondo di contadini, gente semplice, quella gente che Steinbeck di ha fatto conoscere così bene. Lavoratori che vivono gli enormi problemi causati dalla Grande Depressione. La difficoltà di una vita fatta di poco, la continua ricerca di un lavoro per una misera paga, il sogno di avere un piccolo pezzo di terra da coltivare e un posto dove stare.
George e Lennie, braccianti stagionali, viaggiano in coppia alla ricerca di lavoro, George è scaltro, Lennie è un sempliciotto ma controllato a vista dall’amico che cerca di tenerlo fuori dai guai. Storia di un’amicizia indissolubile che li lega fino alla tragica fine. Sempre alla ricerca di un sogno che pare quasi avverarsi ma che si dissolve beffardamente.
Le parole con cui George descrive a Lennie come sarà il loro futuro, nella loro semplicita, sono così poetiche, incisive e commoventi che non si dimenticano più.
Il finale poi è un inno all’amicizia e alla libertà.

Raffaella G.

-Dì ancora, George. Non vai più in bestia?
-No, disse George.
-Allora posso andarmene, disse Lennie. Andrò sulla collina e troverò una grotta, se non mi vuoi più.
George si riscosse un’altra volta. No, disse. Voglio che tu stia qui con me.
Lennie disse con scaltrezza: Allora dimmi come dicevi prima.
-Dimmi cosa?
-Come sono gli altri e come siamo noi.
George disse: Gente come noi non ha famiglia.
Raccolgono una paga e poi la sprecano. Non hanno nessuno al mondo che gli importi di loro…
Ma noi no, gridò Lennie felice. Dì come siamo noi, ora.
George tacque un istante. Ma noi no, disse; Perchè… Perchè io ho te e …
-E io ho te. Ci siamo tutti e due, e c’importa qualcosa di noi, ecco perché, gridò Lennie trionfalmente.

 

 

Timshel, Tu puoi – John Steinbeck – La Valle dell’Eden #JohnSteinbeck

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Ripongo di nuovo sullo scaffale la Valle dell’Eden, un libro che ho aperto per la prima volta in prima liceo e mi ha accompagnato per trent’anni. Uno di quei libri che va al di là del tempo in cui è stato scritto e dell’età di chi lo legge, perchè avrà sempre una serie di storie da raccontare. Ogni volta che lo apro, sorprendentemente, scopro di essermi dimenticata con gli anni qualche aspetto, le discussioni sul razzismo o sulla guerra, la nascita del continente americano o il potere dell’amore, il tema sullo spirito creativo dell’uomo e il risveglio della coscienza, la figura della donna e la vita degli uomini che lavorano la terra.

E’ un libro che contiene tutto, un libro praticamente perfetto, e lo amo di vero amore. E se forse non è proprio proprio proprio perfetto, va bene, è come gli uomini di cui parla e che lo popolano: accetta comunque la sua eredità di peccatore che falla, e abbraccia le sue contraddizioni continuando a volersi bene..

Due sole cose non mi dimentico mai negli anni, Sam Hamilton e Lee, la possibilità e la speranza di noi umani, due personaggi in tutto lo splendore della loro peculiare umanità, perchè in questa vita non c’è male abbastanza grave da offuscare il bene contenuto nell’animo umano, e dobbiamo crederlo con tutte le nostre forze.

Timshel. Tu puoi.

 

Lorenza Inquisition

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