Tempi glaciali – Fred Vargas #fredvargas

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Premesso che ho atteso con ansia l’uscita dell’ultimo libro della Vargas, pregustandone la lettura nelle calde sere estive, premesso che mi sono prima riletti gli altri libri con Adamsberg protagonista, sono quindi arrivata alla prima pagina carica come come una mina e lì……….la fatica.
la fatica di leggere un libro che stenta a decollare, che non coinvolge più di tanto, che sì, ha i soliti amati personaggi di sempre ma a volte sembrano piazzati lì quasi per riempire spazi vuoti, e cristallizati in atteggiamenti predefiniti.
la trama non è particolarmente avvincente e dopo un mese circa che l’ho finito faccio fatica ( chissa perché questa parola ritorna spesso in riferimento a questo libro) quasi a ricordarmente i particolari mentre degli altri libri ricordo praticamente tutto. Me lo avevano detto che era un po’ più lento, un po’ più farragginoso ma io ero partita con l’entusiasmo di sempre. per la prima volta un libro della mia autrice preferita, di cui ho letto tutto, non mi ha rapita. Complicato più del dovuto, una certa macchinosità nella costruzione che risulta forzata;   certo, non è facile continuare a inventare storie originali, e qui la fantasia sembra in difficoltà, e anche i vari personaggi nelle loro stranezze cominciano a essere poco credibili, forzati.
In sintesi : forse chi si approccia per la prima volta ad Adamsberg può amarlo davvero (forse); chi come me ama appassionatamente quel personaggio si trova spaesato come se (metafora sentimentale) con l’amante con cui hai un rapporto da anni fantastico avessi un incontro, diciamo cosi sotto influenza entrambi e quindi non scocca la scintilla ma ci si impigrisce nel chiaccherare ( che oh Dio può essere certo piacevole, però… ci siamo capiti)

nicoletta

Fred Vargas – L’uomo dei cerchi azzurri/Un luogo incerto

lu uo

In questi giorni sono in modalità Fred Vargas! Ho sempre letto i suoi libri in un ordine che definirei “a casaccio spinto”, senza seguire la cronologia. Per cui mi ritrovo ora ad affrontare L’uomo dei cerchi azzurri, libro nel quale compare per la prima volta il commissario Adamsberg e la sua variopinta squadra dell’Anticrimine di Parigi, tutta gente che conoscevo per averla incontrata in altri volumi della serie. Confermo la sensazione già avuta con il ciclo degli Evangelisti: personaggi molto ben delineati, affascinanti nella loro forza e soprattutto nei loro infiniti punti deboli. Ho un debole per il dotto e alcolizzato Danglard più che per lo sfuggente Adamsberg che “spala le nuvole”. La regina Mathilde, che compare in questo volume, è irresistibile. Il giallo in sé non è particolarmente avvincente, verso la metà del libro si capisce più o meno dove si andrà a parare. Però il libro è godibilissimo, i personaggi ti catturano e ti portano con leggerezza fino all’ultima pagina .
Invece ho trovato piuttosto deludente Un luogo incerto. Rimane vero quanto detto sui personaggi, però ho trovato la trama di questo libro ingarbugliata, forzata, in linea di massima pesantuccia e troppo aggrovigliata. Dei vari Vargas letti finora, è quello che mi ha convinta di meno.

Anna LittleMax Massimino